Riforma della sanità: è in arrivo un’altra, l’ennesima, modifica al nuovo maxi-emendamento. A distanza di pochissimi giorni. Doppio lo scopo: riuscire a ricucire lo strappo in maggioranza. Ma anche inserire le ultimissime richieste avanzate da FI e Fdl. Ieri si è tenuto un primo incontro tra capigruppo di maggioranza in cui sono stati messi sul piatto diversi temi. Ma già si sono registrate scintille su un nodo posto dal vicentino Sergio Berlato (Fdl): il numero delle Ulss. «Non si capisce perché – ha dichiarato al termine dell’incontro flash, neppure 15 minuti – in campagna elettorale lo stesso governatore aveva annunciato una riduzione delle Uiss, vale a dire una per Provincia. E invece adesso si usano due pesi e due misure: ci sono realtà, Vicenza e Venezia, per esempio, che invece raddoppiano. Serve chiarire perché avviene questo. E serve uniformare per un’azione di coerenza. Io non sono innamorato ne dell’ipotesi di sette Ulss, nè della versione della riforma con nove aziende».
«A me basta concordare su un criterio che vale sempre perché questa differenziazione potrebbe essere interpretata come un’azione clientelare». Un’accusa che pesa come un macigno contro la posizione del Carroccio in Consiglio e che sa di attacco all’assessore Elena Donazzan (FI). Non tarda la reazione da parte del capogruppo della Lega, Nicola Finco, che a distanza replica: «Sul numero delle Uiss non si discute: sono e rimangono nove. Tanti quanti sono i Dg nominati a inizio anno dal presidente Luca Zaia. Questo è un tema che non è negoziabile». Cala così, ancora una volta, il gelo tra i capigruppo di maggioranza dopo lo scivolone di martedì quando in commissione sanità, dopo mesi di stop, era stato depositato un nuovo maxi-emendamento che nei contenuti era stato concordato dai componenti della coalizione, ma non nella forma perché mancavano le sottoscrizioni di tre capogruppo: Massimiliano Barison per Forza Italia, Antonio Guadagnini, Siamo Veneto, e, appunto, Sergio Berlato, Fdl. Tutto perduto? No. Perché la mediazione tra leghisti, zaiani, forzisti, Fdl e indipendentista proseguirà anche oggi. L’obiettivo è arrivare a ricucire lo strappo.
È ottimista l’azzurro Barison: «Per noi questa non è una questione su cui intendiamo insistere. Ci adeguiamo. Piuttosto pensiamo di dover inserire un passaggio in cui si garantisca il trasferimento della Pediatria di Padova all’ospedale Sant’Antonio e che si possa prevedere un passaggio della proprietà degli ospedali nell’hinterland veronese all’Azienda ospedaliera di Verona».
Un simile articolo è già stato inserito nell’ultima versione del testo a favore di Padova. Ma il punto fondamentale per Barison è un altro e su questo si è trovato l’accordo nel breve summit di ieri: «Abbiamo convenuto che, vista l’importanza, sarà presentato un documento in forma congiunta, con le firme di tutti. Questo vuol dire che il maxi-emendamento potrà essere sub-emendamento o ritirato per presentarne un’altra versione, aggiustata anche nei contenuti». In giornata si dovrebbe arrivare ad una sintesi perché da martedì è già stato deciso un tour de force della commissione Sanità per tre giorni di seguito.
dal Giornale di Vicenza – 19 maggio 2016