Preoccupati per il taglio di 1227 posti letto negli ospedali del Veneto i medici dell’Anaao, rappresentati da Salvatore Calabrese, hanno rilevato l’insufficienza dei posti letto per acuti e la “filosofia conservativa” della programmazione che mantiene doppioni e sovrapposizioni.
“L’Italia è l’ultimo paese in Europa per posti letto per acuti – ha detto Calabrese – nessun Paese europeo ha adottato il parametro di 3,5 posti letto ogni mille abitanti. Per giunta la mancata contestualità tra i tagli previsti nei reparti ospedalieri e l’attivazione dei posti letto nelle strutture territoriali rappresenta un ulteriore elemento di preoccupazione. Il rischio vero negli ospedali sarà quello di avere ‘posti-barella’, anziché posti letto. Senza una riforma davvero efficace della rete territoriale, il servizio sarà sempre più inefficace e costoso”. Nella prima giornata di audizioni promosse dalla commissione sanità sulle nuove schede ospedaliere in applicazione del Piano sociosanitario 2012-2016, i medici ospedalieri hanno criticato anche la mancata previsione di requisiti minimi strutturali per gli ospedali di rete, per quelli “a due gambe” e per le strutture intermedie. “Le schede, infine, non dicono nulla in tema di assistenza specialistica – ha rilevato Calabrese – che dovrebbe essere erogata nei centri poliambulatoriali territoriali, secondo le indicazioni del Piano sociosanitario regionale.
5 luglio 2013