La Commissione Europea reagisce allo scandalo continentale della carne di cavallo e annuncia nuovi provvedimenti, articolati essenzialmente su due aspetti: l’avvio di ispezioni a sorpresa nelle grandi aziende, e l’introduzione di nuove sanzioni economiche in caso di frode, multe che dovranno essere della stessa entità dei guadagni illeciti ottenuti con la contraffazione o la frode. Le norme dovranno essere come sempre recepite dai singoli stati, e le sanzioni già previste in molti paesi uniformate: a oggi, infatti, le frodi alimentari sono punite con pene che vanno dal carcere fino a due anni in Gran Bretagna a multe che possono arrivare al massimo a 187.000 euro in Francia.
Accanto a questo aspetto, poi, la Commissione dovrebbe introdurre l’obbligo di effettuare un certo numero di ispezioni non programmate, al fine di intensificare i controlli e individuare meglio eventuali contraffazioni.
Non tutti sono entusiasti del programma annunciato, che secondo diversi osservatori può rappresentare una grande occasione mancata. In prima linea ci sono, come spesso accade, alcuni blogger tra i quali Doug Powell, docente di sicurezza alimentare all’Università del Kansas, che sul suo barfblog bolla i provvedimenti come semplicemente stupidi, con argomenti che fanno riflettere. Scrive infatti Powell:”Tonio Borg, il commissario UE alla salute e alla protezione dei consumatori, ha annunciato che le nuove regole saranno più intelligenti e che si inseriscono nel solco di quanto più volte affermato – e dimostrato – durante i giorni della carne di cavallo, e cioè che l’Europa ha il sistema di controlli alimentari e gli standard migliori del mondo.
A quanto pare – commenta sarcastico Powell – non c’è traccia del fatto che qualcuno, in Europa, si adegui a standard così elevati, né che il sistema sia infallibile”. Un altro aspetto sul quale Powell è critico riguarda l’intenzione annunciata di escludere dai controlli e dalle norme sulla tracciabilità le micro-piccole e medie imprese, che però detengono la stragrande maggioranza delle produzioni. Inoltre le nuove regole dovrebbero essere più semplici e più facili da applicare, in una parola sola più intelligenti. Commenta il blogger: “Una norma non diventa intelligente solo perché qualcuno la dichiara tale”. Per quanto riguarda la salute animale Powell lamenta la presenza di una sola voce a riguardo, nel nuovo testo normativo: “prevenire è meglio che curare”, un’ovvietà, una frase di scarso significato e che risulta per questo totalmente inutile.
Le stesse gravi lacune si notano nell’ambito della parte dedicata alle sementi, che non si applicherebbe ai coltivatori privati presenti sui mercati locali. Un provvedimento – sottolinea ancora Powell – a quanto pare, preso in barba ai 53 morti e agli oltre 4.400 contagiati dall’Escherichia coli nei germogli di soia, altra crisi esplosa nel cuore del continente che ha il sistema di controlli alimentari più efficiente del mondo.
I consumatori europei si aspettano un segnale forte e un provvedimento che dia il senso di una visione di insieme delle filiere alimentari, della tracciabilità e della sicurezza. Forse esentare le piccole e medie aziende e i piccoli coltivatori dai controlli e inasprire le pene pecuniarie non corrisponde esattamente a questa richiesta e non contribuisce a far sì che gli stessi condividano l’opinione di Borg sul sistema europeo dei controlli.
Agnese Codignola – Il Fatto alimentare – 15 maggio 2013