Complice l’allarme del caso pesto al botulino, la Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica scende in campo per denunciare l’‘incauta’ soppressione da parte di regioni come la Toscana e la Liguria dei Servizi di igiene degli alimenti e nutrizione (Sian), «realizzando un risparmio trascurabile o addirittura nullo, ma creando le condizioni affinché vengano meno indispensabili servizi a tutela della salute collettiva, dell’interesse dei consumatori e delle stesse imprese alimentari che rischiano di essere messe in ginocchio da possibili ‘crisi’ alimentari, specie se mal gestite». Immediata la replica del vicepresidente ligure Montaldo: nessun taglio, abbiamo accorpato i servizi eliminando sovrapposizioni e creando sinergie.
Pur evidenziando che, nel ‘caso botulino’, «la ditta produttrice ha correttamente ed immediatamente disposto il ritiro del prodotto in commercio», Siti rileva: «sarà un destino cinico e baro, ma l’episodio specifico del pesto riguarda proprio una Regione che ha eliminato questi servizi». E rimarca: «La fiducia dei consumatori nazionali ed internazionali nel sistema agroalimentare italiano, anche sul piano della valutazione e comunicazione del rischio, passa anche attraverso la credibilità delle istituzioni preposte al controllo del settore. Una comunicazione del rischio efficace non basta, infatti, a prevenire e mitigare gli effetti delle emergenze che richiedono da parte delle Autorità competenti al controllo ufficiale (da quelle centrali a quelle territoriali dei Dipartimenti di Prevenzione) interventi basati su efficienza, efficacia, integrità e coerenza essenziali ai fini di ricostituzione della fiducia pubblica».
Per inciso la Società scientifica ricorda i numeri dell’attività di controllo ufficiale che vede protagonisti i Sian e i Servizi veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione, con oltre un milione di interventi di controllo all’anno che interessano quasi 500mila di imprese alimentari, che prevede un sostanziale contributo al Sistema di allerta rapido comunitario. Nel Rapporto Rasff 2011 l’Italia si conferma primo fra i Paesi UE con oltre 550 segnalazioni all’anno ed al 7° posto fra quelli i cui prodotti sono stati oggetto di notifica (4° fra i paesi comunitari dopo Germania, Spagna e Francia).
A stretto giro arriva la replica del vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo: «La Regione Liguria non ha soppresso e cancellato i controlli dei Servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione. Sono state istituite le strutture complesse “Sicurezza Alimentare”, che comprendono sia gli ex Sian, sia le ex strutture complesse Igiene degli Alimenti di origine animale. Semmai così facendo le attività nell’ambito della sicurezza alimentare sono state potenziate, eliminando frammentazioni e ridondanze, creando positive sinergie tra le attività dei veterinari e quelle dei medici».
E prosegue: «La Regione Liguria ha istituito il nuovo servizio nell’ambito di una complessiva riduzione di un centinaio di “strutture complesse” (primariati) nelle Asl e nelle aziende ospedaliere che ha portato importanti risparmi, ma soprattutto ha eliminato duplicazioni di cariche “apicali” senza cancellare i servizi».
«Tra l’altro – aggiunge l’assessore ligure – contro la delibera regionale che ha operato l’accorpamento, sono stati anche fatti dei ricorsi, rigettati dal Tar che ha affermato che l’accorpamento di strutture organizzative è perfettamente legittimo e rientra tra le potestà delle regioni a pieno titolo».
Redazione Sivemp Veneto – 3 agosto 2013