Sarà pure facile da ricordare, ma, a orecchio, suona davvero strano. Dalla sua fondazione, il sito regionale dedicato al turismo Veneto è www.Veneto.to dove il “.to” è l’estensione di un dominio che fa capo a Tonga, un microscopico stato insulare dell’Oceania che, con il Veneto, ha poco a che fare.
Non è per nulla frequente trovare siti internet che abbiano, come estensione, proprio la sigla .to, che, se non è intuitivo collegare subito a Tonga, fa rapidamente pensare alla provincia di Torino. Eppure la Regione si dice essere stata costretta ad utilizzarla come unica possibilità per mettere in rete il sito. «Quando Luca Zaia era vicepresidente della giunta, e aveva deciso di aprire un sito esclusivamente dedicato al turismo, era inteso che esso si sarebbe chiamato solo “Veneto” », spiega l’assessore al turismo, il leghista Marino Finozzi.
Ma non sarebbe stato più semplice utilizzare il dominio .it, oppure .org? «Ci abbiamo provato ma esistevano già dei siti con quella estensione», replica Finozzi «e, per questo, siamo stati quasi costretti a utilizzare il dominio delle Isole Tonga». Sono ormai più di cinque anni che il sito del turismo veneto mantiene questo indirizzo, che nulla ha a che fare con il “culto” delle radici e del territorio che la Regione, e in primis la Lega Nord, esalta nel parlare della forza della sua identità. L’assessore Finozzi esclude che la Regione abbia rapporti di qualche tipo con le isole Tonga, anche se chi ne utilizza il dominio ha solitamente legami con questo Stato, e spiega che si è tentato più volte di sostituirlo: «Qualche tempo dopo il debutto on line del sito, abbiamo provato a sostituire l’estensione con .ven o .org ma, volendo utilizzare solo la parola “Veneto” nell’indirizzo, ci è stata negata la possibilità di procedere: troppi i siti simili con i quali saremmo entrati in contrasto. Abbiamo quindi deciso di lasciarlo così», conclude.
E così resterà, a quanto pare, senza creare confusione negli utenti che ormai si sono abituati a consultarlo con questa sigla. “C’è chi nel .to legge tour operator», spiegano dalla redazione del portale « e quindi possiamo considerare che il dominio sia in linea con la sua funzione. La nostra non è stata l’unica regione ad adottarlo, anche altre lo hanno fatto, ma poi nel tentativo di cambiare l’indirizzo hanno incontrato le nostre stesse difficoltà».
Il Mattino di Padova – 11 aprile 2013