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Sperimentazione animale: Marino (Pd), Governo cambi direzione

“Sono dispiaciuto e sorpreso che il Governo abbia confermato il proprio parere favorevole a un articolo che vuole vietare l’allevamento di animali destinati alla sperimentazione nel nostro Paese. Si tratta di un atteggiamento errato per tre motivi.

Questa posizione non tiene conto di ragioni scientifiche fondamentali: nessun organismo nazionale e internazionale autorizzerebbe mai l’uso clinico, sull’uomo, di una molecola che non sia stata precedentemente sperimentata su due specie animali. In secondo luogo, il periodo difficilissimo che stiamo vivendo dal punto di vista economico non può essere affrontato dando una chance in più alle imprese farmaceutiche per delocalizzare: si calcola che, se gli allevamenti chiuderanno, oltre 10mila ricercatori perderanno il posto e probabilmente saranno costretti ad andare all’estero. Infine, dal punto di vista etico, ci troveremmo in una posizione insostenibile: il vaccino contro l’AIDS, ad esempio, si sta sperimentando in Africa sui primati e le ricerche sono finanziate dal ministero della Salute. Diventeremo il Paese che accetta la sperimentazione purché sia fatta solo su animali che non si trovano in Italia? O rinunceremo da subito a un possibile vaccino contro l’HIV?”. E’ quanto si legge in una nota di Ignazio Marino, chirurgo e senatore del Partito Democratico, che oggi in XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea ha discusso alla presenza dei ministri Renato Balduzzi, Paola Severino e Enzo Moavero Milanesi gli emendamenti alla legge comunitaria con cui si vorrebbe vietare l’allevamento di animali destinati alla sperimentazione nel nostro Paese.

6 luglio 2012

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