Toni più pacati ma pace ancora lontana nel confronto a distanza tra Regioni e Palazzo Chigi, dopo i toni aspri dei giorni scorsi sui tagli per 4 miliardi alle risorse per le Autonomie previste dalla legge di Stabilità 2015. Nel giorno in cui la manovra viene presentata al Quirinale, il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, spiega la linea obbligata delle Regioni, che sarà di «risparmiare» ma «senza tagliare i servizi». Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ribadisce la determinazione del governo: «Se fanno saltare Patto Salute se ne assumeranno responsabilità. Se pensano di giocare un’operazione “do ut des” hanno sbagliato porta».
Maroni (Ln): non sia una legge di stupidità
Intervistato da Canale 5 sul Ddl Stabilità varato giovedì scorso dal Governo, il Governatore del Piemonte spiega che «in tempi di crisi non si può incidere negativamente sulla vita dei cittadini. Lo Stato non può pretendere dagli Enti Locali tagli che non effettua a livello centrale». Anche il collega leghista Roberto Maroni, alla guida della Lombardia, sollecita modifiche alla manovra, che «non deve essere una legge di stupidità». Da Londra, a margine della conferenza “Climate, Food and Human Health”, su come l’Italia e il Regno Unito si stanno preparando per Expo 2015, Maroni si è detto d’accordo sulla necessità di «ridurre i costi e la spesa, ma bisogna farlo con intelligenza altrimenti è una replica di quello che definisco “patto di stupidità”», che ha l’aggravante «di penalizzare una regione virtuosa come la Lombardia».
Baretta (Economia): da escludere bocciatura Ue, stiamo seguendo le regole
C’è attesa poi per il giudizio della Commissione Ue (uscente) alla manovra messa in campo dal governo, che dovrebbe essere ufficializzata mercoledì prossimo. In vista dell’esame di Bruxellles, la parola d’ordine dell’esecutivo è tranquillizzare. «Non c’è motivo di pensare a una bocciatura europea della manovra, perché stiamo rispettando le regole. Inoltre abbiamo messo in campo riforme che sono state già apprezzate dalla Commissione. Ci potranno essere giusto dei chiarimenti su qualche aspetto, ma questo è inevitabile e sarà anche utile», spiega oggi il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, parlando della legge di stabilità a Radio Città Futura. Il sottosegretario definisce quindi «pretestuose» le critiche sul bonus da 80 euro alle neomamme e sulla possibilità che sul ddl sia messa la fiducia risponde: «Dobbiamo ancora cominciare a discuterne in Parlamento, se possiamo evitarla è meglio».
Gibiino (FI): coperta comunque troppo corta
Di «coperta comunque troppo corta» parla invece il senatore Vincenzo Gibiino, membro del comitato di Presidenza di Forza Italia, che evidenzia il doppio binario della manovra: da un lato gli sforzi a favore delle imprese e del lavoro, dall’altro «il grido d’allarme bipartisan» di regioni e Comuni, «cui la legge di stabilità sottrarrà ingenti risorse. Nonostante i molti sprechi delle Autonomie, «i buchi che si creeranno dovranno essere colmati, come sempre, dai soliti cittadini, con nuove tasse o con la cancellazione di servizi essenziali».
Gutgeld (Pd):?prevista clausola di salvaguardia per partite Iva
Yoram Gutgeld, deputato e neo consigliere economico del premier, chiarisce in una intervista al Corriere della Sera alcuni dettagli della Stabilità, a cominciare dall’azzeramento dei contributi per chi assume. In pratica, il il tetto per la decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato passerà dai 6.200 euro previsti nella bozza del disegno di legge di Stabilità a 8.060 euro all’anno nel testo definitivo. La misura, specifica, funzionerà come franchigia: le aziende che avrebbero diritto a uno sconto maggiore non verseranno comunque all’Inps i primi 8.060 euro, ma solo la parte eccedente. Altra novità del testo definitivo della manovra una specie di “clausola di salvaguardia” per le partite Iva interessate al nuovo regime forfetario al via dal 2015 per i titolari con basso reddito. Se le vecchie regole fossero più vantaggiose, i contribuenti potranno optare per il vecchio sistema. Tempi stretti infine per la semplificazione della tassazione locale sugli immobili che andrà in porto «nei prossimi due mesi».
Angeletti (Cisl): estendere bonus 80 euro a pensionati
In attesa di conoscere i dettagli del testo definitivo della manovra, il partito del presidente del Consiglio si mobilita in difesa dell’ultima promessa del premier, l’assegnazione per un triennio di 80 euro mensili alle neomamme come misura di sostegno alla natalità. Il segretario generale Uil, Luigi Angeletti, prende spunto dal bonus di 80 euro per le neomamme per sollecitare l’estensione del bonus ai pensionati e il rinnovo dei contratti ai 3,5 milioni di dipendenti della Pa. Perchè, spiega, «la nostra economia soffre soprattutto non di scarsa competitività in generale, ma di una caduta della domanda interna dei consumi, che comporta riduzione della produzione e disoccupazione».
Il Sole 24 Ore – 20 ottobre 2014