Trovare dai 600 agli 800 milioni per completare il restyling della legge di stabilità. Con ritocchi su Comuni, sicurezza, pensioni di guerra, malati di Sla, scuola, Tobin tax e produttività.
È questa, forse, l’impresa più ardua per i senatori che si accingono a lasciare il loro segno sul provvedimento che domani sarà trasmesso dalla Camera contestualmente all’approvazione del disegno di legge di Bilancio slittata da venerdì scorso per il mezzo pasticcio tecnico sulla collocazione nelle tabelle delle risorse per il trasporto pubblico locale. La partita al Senato, insomma, si annuncia tutt’altro che scontata. Anche perché per il Tesoro, come aveva già lasciato intendere alla Camera, la coperta resta corta. Maggioranza e Governo, comunque, alcuni spazi di manovra potrebbero ricavarli all’interno delle stesso testo uscito da Montecitorio. Il primo indiziato a fornire benzina alla maggioranza per mettere in moto la macchina dei correttivi è il Fondo Irap da oltre 5oo milioni per professionisti e autonomi voluto alla Camera da Renato Brunetta (Pdl). Almeno due terzi di questa somma (se non tutta) sembra destinata ad essere redistribuita su una fetta delle modifiche su cui puntano Pdl, Pd e Udc. Anche il Fondo da oltre 900 milioni di euro assegnato in partenza dal Governo in “gestione” della presidenza del Consiglio e poi rimodulato su voci ben precise dalla Camera potrebbe subire un’ulteriore ritocchi. Domani il Ddl sarà trasmesso al Senato
IL NODO COPERTURA Dai due Fondi previsti dal Dl ulteriori risorse per finanziare alcune modifiche Il Tesoro dovrebbe scovare altri 300-400 milioni calibratura per garantire almeno una parte del raddoppio della dote (attualmente 200 milioni) peri malati di Sla promesso nei giorni scorsi dal Governo.
Questa operazione di redistribuzione delle risorse agganciate ai due Fondi non garantirebbe però in toto la copertura necessaria per tutto il pacchetto di modifiche abbozzato dalla maggioranza a Palazzo Madama. Al Tesoro spetterebbe il compito di trovare ulteriori risorse aggiuntive per almeno 300-400 milioni. E questa operazione non appare affatto scontata. Anche perché i nodi da sciogliere sono diversi. Primi fra tutti quelli su Co- muni e produttività. Sul primo fronte, l’Anci attende per mercoledì indicazioni precise dal governo su un allentamento del patto di stabilità, fm qui previsto solo per i Comuni alluvionati, per gli enti virtuosi maggiormente in difficoltà a causa del’attivazione del meccanismo dei tagli lineari. Pdl e Pd hanno garantito ai sindaci che al Senato sarebbe arrivato un emendamento per recepire almeno in parte le lo- ro istanze. Sul tavolo c’è l’ipotesi di un dispositivo imperniato sull’utilizzazione dello strumento di bilancio del “consolidato regionale” (travaso automatico di risorse tra Comuni senza intaccare i saldi complessivi). Un intervento che però dovrebbe essere accompagnato da altre misure con adeguata copertura. Dalla commissione Bilancio di palazzo Madama arriverà anche la spinta per recuperare i 250 milioni sottratti (rispetto agli 1,2 miliardi iniziali) alla de-
LE RICHIESTE DEI COMUNI L’Anci chiede un allentamento del patto di stabilità In arrivo un emendamento per recepire almeno in parte le istanze dei sindaci tassazione della produttività nel 2013 in favore dei Comuni alluvionati. Soprattutto dopo la firma dell’intesa sulla pro- duttività (alla quale non ha aderito la Cgil), imprese e sindacati si attendono che la dote per il prossimo hanno venga riportata al livello originario. Non meno di altri 2o-3o milioni dovranno essere trovati per il comparto sicurezza, come chiede in modo pressante il Pdl. L’obiettivo è di salvaguardare maggiormente le forze dell’ordine dalla morsa della spendingreview dilatando le deroghe al blocco del turn over già introdotte a Montecitorio. Altre risorse dovranno essere trovate, su richiesta del Pd, per la scuola per la quale si punta a un micro-pacchetto sull’edilizia scolastica. Tutta da trovare è anche la copertura per il ripristino dell’indicizzazione delle pensioni di guerra. C’è poi il capitolo Tobin tax. A palazzo Madama il Governo dovrebbe presentare una sua proposta. La maggioranza, da parte sua, è pronta a presentare uno specifico emendamento condiviso che ricalca l’ordine del giorno presentato a Montecitorio dal Pd e votato quasi all’unanimità dall’Assemblea della Camera (v.Il So- le 24 Ore del 23 novembre). Dulcis in fundo il capitolo “sorprese dell’ultima ora”, tra le quali potrebbe esserci quella di un emendamento sull’Imu per il no profit che rischia di non entrare nel decreto sui costi della politica prossimo alla scadenza (9 dicembre) e quindi con tempi strettissimi di conversione in Parlamento.
I DOSSIER APERTI
La ricerca delle coperture • Per l’Economia la coperta resta troppo corta, ma governo e maggioranza sperano di riuscire a recuperare altre risorse dallo stesso provvedimento. Una sponda potrebbe arrivare sia dal Fondo lrap da oltre 500 milioni per professionisti e autonomi voluto alla Camera dall’ex ministro Brunetta, sia dal Fondo da 900 milioni assegnato in gestione a Palazzo Chigi e poi rimodulato. Resterebbero però da recuperare almeno altri 300-400 milioni
Il capitolo Tobin tax • Al Senato il Governo deve presentare una sua proposta. La maggioranza, da parte sua, è pronta a depositare uno specifico emendamento condiviso che ricalca l’ordine del giorno presentato alla Camera dal Pd e votato quasi all’unanimità dall’assemblea
Il Sole 24 Ore – 26 novembre 2012