Il ministero della Salute ha annunciato ieri di aver raggiunto l’accordo con le autorità ispettive degli Usa per il riconoscimento delle procedure e delle strutture ispettive che riguardano i salumi a stagionatura superiore ai 400 giorni. Nonostante l’intesa che apriva all’export di salumi stagionati, di fatto le barriere alzate dagli Stati Uniti non erano mai cadute del tutto.
Davanti a questa situazione il ministero della Salute, l’ambasciata italiana a Washington e i produttori rappresentati da Assica (Confindustria) avevano iniziato un lungo confronto con le autorità sanitarie e veterinarie Usa, che ha portato ieri all’annuncio della luce verde. La prima conseguenza, secondo gli operatori, sarà un incremento delle vendite italiane sui mercati americani, grazie anche al favorevole fattore cambio valutario. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di destinazione extra-Ue per la salumeria italiana:oltre 7.300 tonnellate esportate nel 2014 (+164%) per un controvalore di 87 milioni di euro (+18%). «La decisione – spiega il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – da atto della qualità del nostro sistema produttivo e di controllo, che è in grado di rispondere positivamente agli stringenti requisiti richiesti dalle autorità sanitarie americane, oltre che a quelle altrettanto severe in vigore nel nostro Paese e nell’Unione europea.
E una vittoria per una intera filiera produttiva, che rappresenta una eccellenza mondiale, particolarmente significativa con Expo 2015 in corso». Nel dettaglio dell’accordo, secondo quando dichiarato dall’amministratore del Food safety and inspection service (Fsis) Alfred Almanza, ha comunicato ufficialmente che viene sbloccata la lista degli impianti autorizzati ad esportare negli Stati Uniti e che i controlli ispettivi ai punti di ingresso (Poe) in Usa saranno dimezzati immediatamente per poi essere riportati allo stato pre-crisi di controlli a campione, in assenza di casi di positività entro 45 giorni ai punti di entrata nel Paese. «Il provvedimento introdotto nel settembre 2013 dalle autorità Usa è stato causa di molti disagi per le nostre aziende esportatrici – sottolinea il presidente di Assica, Nicola Levoni sia per la lentezza con cui i nostri salumi avevano accesso al mercato, poiché costretti a stazionare molti giorni presso i magazzini doganali prima di essere campionati, sia per i costi che questo comportava. La notizia di un accordo con l’Italia è ora un chiaro segno che le autorità americane considerano nuovamente degno di fiducia il sistema dei controlli italiano. Questo rinnovato clima di collaborazione, secondo Assica, darà la possibilità di accedere al mercato statunitense da parte di nuovi impianti e faciliterà l’avvio dell’esportazione anche dei prodotti di salumeria a breve stagionatura, quali salami, coppe, pancette, che hanno avuto il via libera formale quasi due anni fa, ma che fino ad oggi non è stato possibile inviare.
Il Sole 24 Ore – 15 maggio 2015