Nulla da fare. Non è servito rispedire dall’Aula alla commissione il testo del Ddl governativo che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti. I tempi supplementari non hanno portato a un accordo tra Pd e Pdl, alleati nella maggioranza che sostiene il Governo, ma avversari irriducibili sugli emendamenti al testo di Palazzo Chigi.
A dividere è la questione del tetto (100mila euro) alle donazioni dei privati: indispensabile per il Partito democratico, inaccettabile per il partito di Berlusconi. Il Ddl torna nell’Assemblea di Montecitorio, per la seconda volta, senza un accordo tra i due maggiori partiti. Che ieri si sono ritrovati su posizioni non conciliabili anche su un’altra partita: quella delle presidenze delle commissioni bicamerali. Il Pdl rivendica la guida dell’Antimafia e ha ribadito la richiesta in un incontro con i vertici parlamentari del Pd che si è interrotta bruscamente quando il capigruppo del Popolo della libertà alla Camera, Renato Brunetta, ha abbandonato il tavolo. In serata la schiarita: la conferenza dei capigruppo ha fissato per domani le votazioni sui componenti delle cinque commissioni e Pd e Pdl si sono impegnati a consegnare stamattina i loro nomi.
Il Ddl per la cancellazione dei fondi statali ai partiti sbarca invece oggi in Aula “monco”, cioè senza che sia stato terminato l’esame in commissione Affari costituzionali e senza che i relatori, Mariastella Gelmini (Pdl) ed Emanuele Fiano (Pd) abbiano espresso i pareri su una serie di emendamenti. Oltre a quello che fissa un limite alle donazioni (ma che il Pd ha rimodulato per favoriere una mediazione), ci sono altre proposte di modifica accantonate (come quella della depenalizzazione del finanziamento illecito targata Pdl) sulle quali la maggioranza rischia di spaccarsi nelle votazioni dell’assemblea. Il flop di ieri non scalfisce l’ottimismo del ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello che tuttavia raccomanda «collaborazione e responsabilità». Sullo sondo resta la minaccia di Enrico Letta: un decreto legge
Il Sole 24 Ore – 25 settembre 2013