Oltre un milione di cittadini comunitari ha firmato per una legge Ue che fermi una volta per tutte la vivisezione in Europa, e dunque presto Commissione ed Europarlamento passeranno al vaglio la proposta.
È la terza legge d’iniziativa popolare che arriva alle istituzioni Ue, dopo che dal primo gennaio 2012 è possibile raccogliere in un anno almeno un milione di firme (in almeno un quarto degli stati membri) per portare una proposta di legge all’attenzione di Bruxelles e Strasburgo. Il tempo per raccogliere le firme necessarie all’iniziativa contro la vivisezione scadeva il primo di novembre, ma gli organizzatori (tra cui Wwf e Lav) annunciano di essere già arrivati alla fatidica soglia. Le firme devono ancora essere verificate, ma se tutto risultasse in regola, l’iniziativa per fermare la vivisezione seguirebbe quella di «Right2Water» per garantire a tutti il diritto all’acqua e quella di «One of Us» per chiedere di eliminare i finanziamenti Ue a pratiche che portano alla distruzione di embrioni umani.
In dettaglio il comitato «Stop Vivisection» chiede alla Commissione europea di abrogare la direttiva «per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici» che, secondo i promotori, non ha avviato il percorso di abolizione di ogni forma di sperimentazione animale come previsto dai trattati europei, secondo i quali le politiche comunitarie devono tenere pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. La richiesta dei cittadini è quindi quella di presentare una nuova proposta di direttiva che abolisca l’uso della sperimentazione sugli animali, rendendo al contempo obbligatorio per la ricerca biomedica e tossicologica l’uso di dati specifici per la specie umana. «Anche se le firme devono ancora essere verificate, mi voglio congratulare con gli organizzatori per avere ottenuto questo grande risultato», ha commentato il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic. «Il fatto che tre diverse iniziative dei cittadini europei abbiano avuto successo», ha aggiunto, «indica che questo importante strumento di democrazia funziona come sperato».
Paolo Bozzacchi – ItaliaOggi – 4 novembre 2013