Il Sole 24 Ore. Marzio Bartoloni, Qualcuno è sicuro che sarà la responsabile della prossima pandemia. Di certo c’è che una delle più grandi minacce alla salute mondiale si chiama «resistenza agli antimicrobici», in particolare agli antibiotici destinati a combattere i batteri. Secondo l’Oms entro il 2050 questa minaccia potrebbe provocare più morti di cancro, diabete e malattie cardiovascolari. Già ora in Italia si contano 11mila vittime l’anno anche a causa del nostro primato visto che siamo tra i maggiori consumatori di antibiotici al mondo assumendo questi farmaci anche per un’influenza o un’infezione virale di altro tipo, quando assolutamente non andrebbero prescritti , a meno che non ci sia una sovra-infezione batterica. A pesare sull’abuso di antibiotici anche la auto somministrazione, una pratica molto diffusa tra gli italiani.
Nasce da qui il nuovo Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza 2022-2025 che prevede una serie di azioni: dalla sorveglianza e il monitoraggio dell’impiego degli antibiotici – solo negli ospedali quasi un ricoverato su dieci si infetta con germi quasi sempre antibiotico-resistenti – alla ricerca fino alla formazione e alle campagne di informazione sul corretto uso di questi farmaci. Il piano è approdato proprio nei giorni scorsi alla Conferenza Stato Regioni e soprattutto può contare su risorse dedicate che sono state stanziate dalla legge di bilancio ora all’esame del Parlamento: il testo che sarà approvato entro fine dicembre stanzia infatti 40 milioni all’anno per tre anni – dal 2023 al 2025 – proprio per finanziare gli interventi previsti dal Piano nazionale.