L’esperienza vuole che non si possa accontentare tutti. E sulle nomine dei nuovi direttori generali (lamenti dei papabili esclusi a parte) piovono i commenti della politica e del mondo civile.
Gerardo Colamarco, segretario generale della Uil Veneto, si dichiara deluso dalle nomine. «Nulla da eccepire sui nomi, si tratta di ottimi professionisti. Stendiamo un velo pietoso sui tempi: il governatore aveva annunciato che sarebbero avvenute con largo anticipo rispetto alle tornate precedenti, ed in effetti i due giorni in meno, rispetto al passato, si commentano da soli. Ma tutte le dichiarazioni sulla necessità di razionalizzare le Asl sono rimaste lettera morta. Non è commissariando un’unica azienda (quella di Chioggia) che si va nella direzione auspicata». Secondo la Uil il presidente Zaia aveva l’opportunità di dare un segnale “seppure in attesa delle schede ospedaliere, accorpando alcune direzioni e prefigurando un disegno nuovo della sanità. Con un dimezzamento delle direzioni ci sarebbe stato un immediato risparmio di decine di milioni di euro, e si sarebbe andati verso quell’obiettivo (una azienda sanitaria per provincia) immaginato dal governatore stesso”. É pur vero che su questo aspetto il contratto dei nuovi manager, che sono licenziabili di anno in anno, parla di licenziabilità in caso di “ridefinizione degli ambiti territoriali che implichi la soppressione dell’Azienda affidata”. Ed è quindi ipotizzabile che qualche idea in merito la Regione la stia maturando (come del resto espresso). Plauso alle scelte arriva invece dal Pdl. «Il governatore Zaia ha fatto un ottimo lavoro, scegliendo persone preparate e qualificate. La sanità del Veneto è in mani sicure – sottolineano Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, con il presidente della Commissione Statuto Carlo Alberto Tesserin – Toccherà a loro traghettare la sanità veneta nel mare tempestato dalla crisi e dare attuazione alle linee guida del nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoriali in corso di elaborazione. Sarà un compito delicato ma collaborando tutti insieme possiamo raggiungere l’obiettivo». Giudizio sospeso per Diego Bottacin (consigliere di Verso Nord): «Non ho ben capito il ruolo dei cacciatori di teste, visto che c’è un buon ruolo politico nelle scelte – sottolinea – Avevo suggerito che nelle Asl che dovevano essere accorpate ci fosse un unico direttore, per risparmiare e per cominciare a razionalizzare, ma così non è stato. Per il resto vedremo la squadra all’opera, anche se va detto che Zaia ha dimostrato di tirare fuori un briciolo di buona volontà». Il presidente della V. Commissione Leonardo Padrin è soddisfatto: «Si è valorizzato chi ha ben lavorato e si è data una opportunità ai nuovi. Dispiace per chi è rimasto fuori o per età o per mancanza di posti – sottolinea – Conosco quasi tutti i nominati e posso dire che è un’ottima squadra». Un buon lavoro a tutti arriva dal consigliere del Pd Claudio Sinigaglia: «É un momento complesso, li vedremo all’opera».
Daniela Boresi – Il Gazzettino – 30 dicembre 2012