Rivoluzione in vista a Palazzo. La giunta veneta ha deciso di ingaggiare una società di consulenza per attuare un progetto di razionalizzazione organizzativa della Regione. Per la prima delle quattro fasi del piano sono già stati stanziati 50 mila euro: non saranno infatti i dirigenti interni, bensì dei professionisti esterni, ad orientare l’amministrazione pubblica nel decidere eventuali riduzioni del personale e riassegnazione degli incarichi.
Il provvedimento è stato portato all’approvazione dall’assessore di reparto Gianluca Forcolin, ma discende direttamente dal programma del governatore Luca Zaia: «L’intera macchina regionale dovrà concentrarsi sulle materie di stretta pertinenza dell’ente, in quei settori strategici che qualificano un moderno servizio pubblico di scala e qualità europea. Da ciò consegue che l’intero apparato dovrà essere ulteriormente riorganizzato e semplificato nell’organico e nei livelli dirigenziali al fine di garantire la massima velocità dell’iter burocratico». A questa necessità potrebbero rispondere misure di cui periodicamente si vocifera al Balbi, come ad esempio la dichiarazione di esuberi fra i dirigenti (con conseguenti pre-pensionamenti e blocco delle assunzioni), altri scivoli per i livelli inferiori, la contrazione delle partecipate.
Ma per ora queste sono solo ipotesi. Zaia ed il suo esecutivo vogliono procedere per gradi. Perciò con l’insediamento di Luca Felletti, il nuovo segretario generale della Programmazione subentrato a Tiziano Baggio (la cui opera di riorganizzazione si era di fatto fermata un anno fa), è stata pensata un’operazione di «assessment organizzativo». L’attività sarà finalizzata da un lato a «verificare il corretto allineamento tra strategie, persone ed organizzazione» e dall’altro a «comprendere se le competenze delle persone preposte alla direzione, coordinamento e sviluppo delle strutture sono in linea con le funzioni da presidiare e verificare quali aree sono in linea con le aspettative di performance e quali meno».
Quattro le mosse, dall’analisi alla concretizzazione. La prima è già in agenda e dovrà concludersi entro l’anno, tanto che l’ente ha deliberato l’avvio di una procedura in economia, per scegliere l’offerta economicamente più vantaggiosa da parte di specialisti in arrivo da fuori, considerati più oggettivi nelle loro valutazioni secondo quanto si legge nella delibera della giunta: «La delicatezza dei temi da trattare e la terzietà che un lavoro svolto sulla struttura interna deve poter assicurare, oltre evidentemente al possesso di tecnicality (sic! sarebbe tecnicità, ndr ) molto specialistiche che caratterizzano le aziende operanti in questo particolare settore, rende indispensabile un qualificato apporto esterno». In questa prima parte verrà analizzata la situazione organizzativa attuale. Per questo saranno svolte riunioni mirate con i direttori dei vari settori, in modo da identificare organigrammi, competenze delle strutture, allocazione delle risorse umane, ruoli e responsabilità. «Prendiamo atto che la riorganizzazione precedente, gestita all’interno, non ha funzionato – dice Daniele Giordano, segretario regionale della Fp Cgil – e chiediamo la convocazione di un tavolo di confronto sul futuro dei 2.300 dipendenti della Regione».
Angela Pederiva – Corriere Veneto – 14 ottobre 2015