Il termine per la firma del contratto d’acquisto tra la Regione e la Città della speranza dei due piani, l’ottavo e il nono, della Torre della ricerca di Padova scade domani. Ma l’Istituto zooprofilattico non ha ancora dato notizie. Con la legge 11 del 2010 la Regione Veneto destina tre milioni all’acquisto d’accordo con la Fondazione perché siano riservati alla ricercatrice Ilaria Capua e alla sua equipe, sulla base del preliminare che sanciva il trasferimento della Capua dall’Izs. Ora la Fondazione dà l’ultimatum: abbiamo speso dei soldi per allestire i laboratori, non possiamo aspettare ancora. Ma lo Zooprofilattico non ha ancora risposto alla sollecitazione che il segretario generale Tiziano Baggio ha inviato al presidente Giuseppe Dalla Pozza e al direttore generale Igino Andrighetto per sapere se «sussiste tuttora l’interesse dell’Istituto all’utilizzo degli spazi di cui trattasi».
Sembrava cosa fatta il trasferimento della virologa Ilaria Capua dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie (Izv) di Legnaro alla torre della ricerca, costruita dalla Fondazione Città della Speranza a Padova per accogliere fino a 450 scienziati, italiani e stranieri. E invece, alla vigilia della firma del contratto tra la proprietà e la Regione prevista per mercoledì, tutto è ancora in alto mare. L’Izv non ha ancora risposto alla sollecitazione che l’8 ottobre scorso il segretario generale della programmazione Tiziano Baggio ha inviato al presidente Giuseppe Dalla Pozza e al direttore generale Igino Andrighetto per sapere se «sussiste tuttora l’interesse dell’istituto all’utilizzo degli spazi di cui trattasi». Ovvero i piani 8 e 9 della torre, che la Regione con legge 11 del 2010 si è impegnata a comprare per un importo di 3 milioni di euro al fine, specificato nella delibera 564 del 3 aprile scorso, «di attribuirne la disponibilità immediata alla Fondazione Città della Speranza. La quale dovrà perfezionare un rapporto bilaterale d’uso dei locali con l’Izv per la possibile allocazione del Centro di referenza nazionale per la ricerca sulle malattie infettive nell’interfaccia uomo/animale diretto da Ilaria Capua. A tal fine si prevede che detto rapporto contrattuale d’uso sia gratuito e di durata pari almeno a 30 anni».
La situazione è complessa. Il 31 ottobre 2010 è stato sottoscritto un preliminare tra Regione e Città della Speranza, che per perfezionare tempi e modi dell’operazione si sono incontrate — con Baggio la prima, con il vicepresidente della Fondazione Stefano Bellon e il presidente dell’Istituto di ricerca Franco Masello la seconda— l’1 agosto e il 20 settembre scorsi. Presente anche Andrighetto. Dopo la prima riunione, il 10 settembre Palazzo Balbi aveva inviato una comunicazione alla Città della Speranza per chiederle di «acquisire piena proprietà dei posti auto per i quali è stato ceduto l’usufrutto all’Istituto di ricerca pediatrica» e ricordare che «per effettuare il versamento della caparra di 1 milione di euro», la Regione «deve sottoscrivere l’atto preliminare entro il 31 ottobre 2012». Le due parti avevano inoltre concordato di affidare all’Agenzia provinciale del territorio la valutazione del valore della porzione di torre di interesse della Regione, intenzionata ad acquistare la metratura corrispondente all’importo di 3 milioni. Il 21 giugno la risposta: per la cifra suddetta si possono comprare due piani. Il 15 ottobre la Fondazione esprime qualche perplessità su tale valutazione, ma conferma «il dialogo e la disponibilità al confronto» con Palazzo Balbi, che il 17 ribadisce la data del 31 ottobre per la firma del contratto.
A tale scopo, come detto, l’8 di questo mese scrive all’Istituto zooprofilattico, chiedendo se sia ancora interessato e di specificare una stima dei metri quadri da mettere a disposizione del centro della Capua, le attrezzature di cui necessita, la durata di permanenza nella torre e i tempi dalla consegna dei locali all’inizio dell’attività. Da allora, il silenzio, nonostante il 25 giugno il cda dell’Istituto, composto da Veneto, Friuli, Trento e Bolzano, abbia dato il via libera al trasferimento. Lunedì pomeriggio si è però fatta viva la Fondazione, con un fax mandato a Baggio dalla presidente Stefania Fochesato, che chiede di spostare la firma del contratto al 20 novembre, per avere il tempo di definire, il 9 del prossimo mese insieme al notaio di fiducia, l’acquisizione dei posti auto, come richiesto dalla Regione.
Uno slittamento che però non mette in discussione le intenzioni della Città della Speranza, nonostante abbia dovuto interrompere i lavori negli ultimi due piani, in attesa di notizie dall’IZV. «Per allestire i locali destinati alla Capua abbiamo speso soldi — sottolinea Bellon—a dimostrazione che in questo progetto scientifico crediamo. Ne parliamo da due anni, ma non so quanto ancora possiamo aspettare la decisione dell’Istituto: non penso per molto, anche perchè abbiamo già rifiutato almeno due proposte alternative. Va detto che la Regione si è impegnata a comprare quegli spazi per la Fondazione, con o senza zooprofilattico». Michela Nicolussi Moro
Leggi l’articolo in pdf sul Corriere del Veneto di oggi
30 ottobre 2012