Santorso. Giovedì al Caseificio Santa Maria del Summano. Rilevato durante i controlli un tasso elevato di micotossine. Clienti invitati a restituire i freschi acquistati dopo il 17 maggio
Uno stock di formaggio dal caseificio Santa Maria del Summano di Santorso risulta contaminato da micotossine, e l’Ulss 4 fa scattare il sequestro di 162 forme avviate alla stagionatura. Sono invece riuscite a “sfuggire” all’operazione messa in atto dal dipartimento di sicurezza alimentare, 50 caciotte e ricotte già vendute. Le micotossine sono nocive per l’uomo: possono provocare il cancro e portare disturbi a livello estrogenico, gastrointestinale e renale. L’Ulss 4 rassicura però i consumatori: l’eventuale esposizione alla tossina è stata di durata talmente breve e con dosaggi così bassi che non possono esservi conseguenze per la salute. Per sicurezza, i responsabili del Caseificio, che non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, hanno subito avviato la procedura di ritiro dei prodotti venduti. Nei tre spacci di Santorso, Zanè e Valli del Pasubio i clienti sono stati invitati a restituire i formaggi acquistati dopo il 17 maggio. Il sequestro è avvenuto giovedì, non appena all’Ulss 4 è arrivato l’ultimo referto di analisi. «La latteria – spiega Fabrizio De Stefani, capo del dipartimento di sicurezza alimentare dell’Ulss 4 – come previsto dalla linea guida regionale, la settimana scorsa ha effettuato i test che sono risultati sfavorevoli per il latte: 0,070 microgrammi contro i 0,050 microgrammi per litro fissati dalla normativa. Da qui la decisione di sottoporre al blocco tutto il formaggio prodotto usando il latte risultato contaminato.
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2 giugno 2013