Blocco del turn over, retribuzioni congelate, mobilità obbligatoria in arrivo. E una riforma della Pubblica amministrazione che pende sulle loro teste. Per i dipendenti pubblici l’anno appena passato è stato davvero difficile. E conflittuale. L’ultimo sciopero, il 12 dicembre, è stato solo l’ultimo di una lunga serie. Ma quanto è costato scioperare nel 2014 ai dipendenti pubblici? E per contro, quanto ha trattenuto lo Stato sulle loro buste-paga? Il sito del dipartimento della Funzione pubblica offre la possibilità di riepilogare questi ordini di grandezza: mettendo insieme i quattro scioperi generali (24 ottobre, 14 novembre, 1° e 12 dicembre) e quelli di comparto relativi al 2014, il totale delle trattenute ammonta a 21 milioni e 245 mila euro. La parte del leone in questa contabilità la fa l’ultimo sciopero generale, quello indetto da Cgil, Cisl Uil e Ugl a metà dicembre che, da solo, registra un totale di trattenute in busta-paga pari a 10.607.226 euro.
Subito dopo c’è lo sciopero generale indetto dalla Cisl il 1° dicembre contro il mancato rinnovo del contratto. Totale trattenute: 3.650.392 euro. Seguono ben distanziati gli altri due scioperi generali che però totalizzano circa un milione e mezzo di euro di trattenute ciascuno. Il Dipartimento della Funzione Pubblica, guidato dal ministro Marianna Madia, effettua questo monitoraggio rilevando esclusivamente scioperi a livello nazionale e interregionale, riguardanti il pubblico impiego e, in particolare, i dipendenti inclusi nei comparti di contrattazione collettiva e nelle relative aree autonome di contrattazione collettiva della dirigenza, nonché il personale di Banca d’Italia, Avvocatura dello Stato, Autorità di vigilanza, carriere prefettizia e diplomatica, dirigenza penitenziaria e Vigili del Fuoco. Per la Commissione sugli scioperi la diffusione dei dati costituisce «un importante momento di controllo indiretto dell’utenza sull’operato delle amministrazioni»
Antonella Baccaro – IlCorriere della Sera – 15 febbraio 2015