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Troppi gradi sul camion. L’Asl ordina distruzione del menu nuziale

Bloccato il furgone frigo di una ditta di catering diretto sul lago di Garda. I tecnici dell´Ulss 20 hanno disposto la distruzione di tutte le portate Multato e denunciato il titolare che è riuscito però a servire gli sposi

Se non si fosse trattato di una grossa ditta di ristorazione abituata a fronteggiare anche le emergenze, una coppia di novelli sposi e i loro 50 invitati erano destinati a rimanere a stomaco vuoto. E il banchetto di nozze, sognato da tempo in un agriturismo gardesano, poteva trasformarsi così in una dieta davvero indesiderata, tanto più in un giorno in cui le abbuffate vincono su linea e calorie. Il camion frigo di una ditta veronese di catering, che stava trasportando sul lago di Garda il menù completo della cena nuziale e le attrezzature per cucinare le portate da spadellare al momento, è stato infatti fermato e bloccato dalla Polizia stradale di Legnago a San Giovanni Lupatoto. E l´autista ha dovuto così ingranare la retromarcia e far ritorno in azienda mentre il suo titolare, costretto a fare buon viso a cattiva sorte, correva ai ripari approntando un menù alternativo.
A causare l´insolito fuoriprogramma, che ha impedito di portare a destinazione verdure pastellate, olive ascolane, tartine assortite e formaggi al pari di spiedini di pesce gratinato, un intero prosciutto crudo, maccheroncini e tortellini, sono stati i 18 gradi rilevati dagli agenti sul display del Fiat Iveco da 35 quintali controllato nell´anello della Transpolesana. Una temperatura inadeguata per gli alimenti freschi trasportati in base a quanto previsto dalla legge in materia, che tollera al massimo cinque gradi elevabili ad otto. E così i poliziotti, che nei giorni scorsi hanno intimato l´alt intorno alle 15 al furgone carico di prelibatezze condotto da M.N. – un cittadino romeno di 30 anni residente a Verona – hanno allertato il Servizio igiene alimenti e nutrizione del dipartimento di Prevenzione dell´Ulss 20. Con l´intento di effettuare le verifiche del caso sulle pietanze del banchetto matrimoniale stipate, in parte non protette a dovere, nel camion frigo accanto a fornelli, affettatrici, tavoli, sedie, piatti, contenitori ed altre attrezzature da cucina.
I tecnici sanitari, dopo aver ispezionato il carico, hanno disposto il vincolo sanitario degli alimenti in viaggio per le sponde lacustri. Quindi, una volta trasbordata tutta la merce non alimentare su un secondo furgone arrivato in supporto, la Polstrada ha scortato il camion nella sede della società dove sono stati depositati in una cella frigorifera. Sul posto sono intervenuti altri due tecnici del dipartimento di Prevenzione che, benchè non si trattasse a scanso di equivoci di prodotti avariati, ne hanno ordinato la distruzione in quanto non ritenuti idonei al libero consumo.
A quel punto, il titolare della ditta di catering, oltre a venire multato dall´Ulss per prodotti a rischio contaminazione, è stato denunciato penalmente per violazione dell´articolo 5 della legge 283 del 1962 (Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande) per lo stato di conservazione del menù finito poi nell´immondizia. Ma i guai per lui non sono finiti qui.
La Polstrada l´ha infatti sanzionato con altri 159 euro perchè il certificato Atp, rilasciato dalla Motorizzazione per i trasporti refrigerati di alimenti deperibili destinati all´alimentazione umana, era scaduto nel 2008. Alla fine, malgrado l´incidente di percorso, il banchetto è stato regolarmente servito. E i novelli sposi hanno potuto brindare con parenti ed amici, forse ignari di aver rischiato il digiuno.

L’Arena – 1 luglio 2012

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