In alcuni casi «gonfiavano» un po’ le diagnosi, in altri addirittura quelle visite non venivano neppure fatte: sul certificato veniva però segnata una malattia più grave, in modo da spillare più soldi all’assicurazione.
Un sistema vecchio come il mondo solo che questa volta nei guai sono finite ben 16 persone, tra cui 4 medici legali padovani, che saranno processati con le accuse a vario titolo di truffa e falso, per aver ingannato almeno tre società di assicurazione. Il perno del sistema truffaldino era infatti l’agenzia infortunistica Road di Spinea — la cui ex titolare Adriana Laghi (difesa dallo studio Longo-Ghedini) è imputata — che gestiva appunto le richieste di risarcimento da parte degli utenti. Ma il merito era dei medici compiacenti, tutti nomi ben noti nell’ambiente degli accertamenti sui sinistri stradali, tra cui i dottori Luigi Sergolini, Enrico Cieri e Vito Maria Strollo. Per loro e un’altra decina di persone il pm Francesca Crupi ha firmato il decreto di citazione di fronte al tribunale monocratico di Mestre.
23 gennao 2013