Bortolussi: «E dal 2000 si sono prese in carico sanità, imprese, turismo e ambiente». Un balzo di 89 miliardi di costi in più (+74%). Con differenze però: Emilia +145%, Lazio +93%, qui +43%
Sì, le Regioni in dieci anni, dal 2000 al 2010, hanno speso 89 miliardi in più, con un aumento di spesa del 74,6%, mentre l´inflazione è cresciuta del 23,9% in un decennio. E ci sono casi pazzeschi come quelli del Lazio emersi in questi giorni. Ma a seguire le grida dei mass media nazionali di questi giorni – con un giornalista come Bruno Vespa che sostiene che «la Casta romana impallidisce rispetto a quella di periferia» (mentre, a dirla tutta, se si parla di Regione Lazio sempre di Roma si tratta) – si rischia di perdere di vista il quadro generale. Ci prova il Centro studi della Cgia di Mestre con il segretario Giuseppe Bortolussi, che peraltro è anche consigliere regionale e quindi fa anche un po´ di autodifesa. Lo studio Cgia però evidenzia che c´è Regione e Regione, perché se in 10 anni il Lazio va al +93%, e la “virtuosa” Emilia Romagna addirittura al +145%, c´è un Veneto che rispetto alle altre fa ancora una volta la figura della formica: resta seconda solo al Molise, ma con un´organizzazione di assistenza sanitaria e sociale che come noto è ben diversa.
I PERCHÉ DELLA SPESA. La verità di questi 10 anni delle Regioni, sottolinea la Cgia, è che con il 2001 il centrosinistra modificò la Costituzione: decentramento. Significa che «pur riconoscendo che perdurano sprechi e inefficienze che vanno assolutamente eliminati – scrive Bortolussi – nell´ultimo decennio l´aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte». La Cgia cita per prima la sanità – «con l´aumento anche dei costi dovuti all´invecchiamento della popolazione» – ma anche l´industria e il trasporto pubblico locale. E nel decennio le Regioni si sono viste assegnare la potestà esclusiva anche su artigianato, agricoltura, commercio, formazione professionale, turismo e ambiente.
COS´È CRESCIUTO DI PIÙ. L´assistenza sociale, in 10 anni, registra un aumento di spesa del 154,4%. E in ogni caso, spulciando Regione per Regione, si nota che dappertutto la spesa che è cresciuta di più è quella per la sanità, con un´eccezione che colpisce però: in Valle d´Aosta la maggior percentuale di crescita di spesa è stata per l´ “amministrazione generale”, cioè dei costi della struttura, con un +22% rispetto al +16% della sanità: sarà un caso, ma la Valle d´Aosta è anche la Regione con la maggiore spesa pro capite: 13.139 euro a cittadino, contro ad esempio i 2709 euro del Veneto (peraltro per spesa “pro capite” fanno ancora meglio Piemonte, Marche, Puglia e Lombardia).
VENETO: SPESA PIÙ CONTENUTA. Come detto, la “classifica” degli aumenti di spesa per le Regioni dà però un titolo di merito al Veneto: in dieci anni il totale è cresciuto solo del 43% (con l´inflazione al 23%). E attenzione: le voci di spesa che sono cresciute di più in Veneto sono sanità, territorio (difesa del suolo-ambiente) e assistenza sociale. Certo: anche a Venezia c´è da fare i conti ai costi della politica (vedi a lato l´intervento del Pd), ma una cosa è certa: in Italia la “più spesa” non è uguale per tutti.
Il Giornale di Vicenza – 23 settembre 2012