Sull’epidemia di Xylella fastidiosa, il batterio che sta devastando gli ulivi del Salento, l’Italia rischia una procedura di infrazione Ue. L’ipotesi è stata prospettata in una lettera che il commissario alla Salute, Vytenis Andriukaitis ha inviato, nei giorni scorsi, al ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina.
Nella lettera il commissario fa esplicito riferimento alla visita effettuata in Salento lo scorso luglio per verificare di persona lo stato di applicazione delle misure di salvaguardia richieste dalla Commissione per frenare la diffusione del batterio. Verifiche definite senza mezzi termini «deludenti».
Le misure adottate dall’Italia sono state ritenute insoddisfacenti e la pericolosità del virus continua ad essere, per i tecnici Ue, elevata. Per questo l’orientamento della Commissione è quello di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, di cui la lettera rappresenta il primo avvertimento formale.
Insomma, anche se nell’entourage di Andriukaitis si trincerano dietro un “no comment”, di fatto negli ultimi mesi è più volte trapelata la preoccupazione degli uffici comunitari per i ritardi accumulati dall’Italia nell’applicazione delle misure di salvaguardia. Per questo sul tavolo del commissario lituano, riguardo all’emergenza Xylella, sono presenti più dossier che prevedono tanto un inasprimento delle misure di tutela (da un nuovo giro di vite sul commercio vivaistico con la Puglia fino all’ipotesi più drastica di un abbattimento “a tappeto” degli alberi infetti) quanto la richiesta di apertura di una procedura di infrazione. Qualche schiarita potrebbe esserci invece sul fronte dell’esclusione delle piante di vite dall’elenco di quelle a rischio contagio. La procedura d’infrazione, una volta proposta, dovrà essere adottata dal collegio dei commissari.
Secondo i tecnici Ue quindi i ritardi dell’Italia, con la complicità dei ricorsi amministrativi che hanno sospeso il piano del Commissario straordinario Silletti, hanno frenato la lotta a un’epidemia che, secondo molti osservatori, si sta allargando a macchia d’olio.
In questo senso l’iniziativa di Andriukaitis, se da un lato rappresenta la richiesta formale di apertura della procedura Ue, dall’altro può essere interpretata anche come l’ultima spiaggia per una conciliazione tra le autorità italiane e quelle comunitarie. A Bruxelles non è sfuggito che è stato appena presentato un secondo piano da parte del Commissario straordinario (si veda l’altro articolo in pagina) che potrebbe accelerare la lotta alla batteriosi.
Che il nuovo piano sia la migliore risposta ai dubbi avanzati da Bruxelles ne è convinto il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina. «La battaglia per contrastare la Xylella è complessa – ha detto ieri Martina – ma noi dobbiamo andare avanti con tutta la forza possibile. Occorre davvero un grande lavoro di squadra tra istituzioni, aziende, singoli agricoltori, associazioni e mondo delle ricerca. Il piano aggiornato di contrasto produrrà effetti fondamentali per contrastare il fenomeno e l’introduzione degli indennizzi diretti costituisce un fatto concreto a sostegno di quanti sono interessati dal problema. Ora dobbiamo concentrarci tutti sull’applicazione immediata di queste misure ».
«Anche il primo piano Silletti – è stato fatto notare da Bruxelles – era coerente con gli obiettivi comunitari ma è stato sospeso dal Tar».
Giorgio dell’Orefice – Il Sole 24 Ore – 4 ottobre 2015