Trattenuta del 5% dallo stipendio, da marzo in poi, aggiungendo al calo degli emolumenti un recupero retroattivo di sei mesi, che va a ritroso fino a settembre. Quel denaro concorrerà a creare un “tesoretto” utile ad attuare politiche di contenimento delle liste d’attesa, come imposto dal governo. Dopo aver informato i sindacati della dirigenza medica e veterinaria e della dirigenza sanitaria, l’Ulss 16 procede ad attingere nuova linfa economica dalla libera professione. Per legge, viene “assorbita” dall’ente del servizio sanitario nazionale “una somma pari al cinque per cento del compenso del libero professionista, per essere vincolata ad interventi di prevenzione ovvero volti alla riduzione delle liste d’attesa”.
Questo “anche con riferimento alle finalità dell’accordo sancito nel novembre 2010 dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano”.
Ecco dunque l’amara sorpresa, comunicata l’altro ieri dal direttore generale Urbano Brazzale a tutti i dirigenti del ruolo sanitario facenti capo all’Unità socio-sanitaria 16 con sede in via Scrovegni. “Come anticipato alle rappresentanze sindacali, l’Azienda deve accantonare – ha illustrato, in una nota, il manager – la quota su tutti i compensi di libera professione riferiti all’attività eseguita dal 14 settembre 2012, data di entrata in vigore del decreto legge che riporta disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”.
decorrere, dunque, dalla liquidazione di questo mese di marzo l’Ulss 16 provvederà a trattenere dai compensi l’ulteriore quota del 5%, oltre a quella già prevista dal contratto. Con riferimento all’attività eseguita a far data dal 14 settembre scorso e già liquidata, verrà effettuato un recupero mensile secondo modalità definite: compensi liquidati nel mese di ottobre, trattenuta nella liquidazione di aprile, e così via nei mesi successivi. Sarà la stessa amministrazione dell’Azienda socio-sanitaria locale, nello specifico il servizio che si occupa di attività a pagamento, libera professione e marketing, a provvedere a trasmettere a ciascun professionista l’importo da recuperare, suddiviso per mese di liquidazione.
Del resto l’accorciamento delle liste d’attesa è un tema scottante, concepito dal governatore del Veneto Luca Zaia, all’atto della nomina dei nuovi direttori generali a dicembre, come di primaria importanza insieme all’attenzione per i bilanci aziendali e all’umanizzazione delle cure.
Il Mattino di Padova – 16 marzo 2013