Il consigliere regionale Maria Rosi (Nuovo centrodestra) con una interrogazione (question time) chiede alla Giunta che siano chiarite la motivazione delle disposizioni adottate che “sbarrano di fatto” ai medici veterinari l’accesso alla direzione del Servizio prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare.
L’esponente del Nuovo centrodestra dice di condividere “pienamente” le perplessità manifestate dalla Fnovi (Federazione nazionale ordini veterinari Italiani) sulla decisione dell’Esecutivo regionale. Il consigliere regionale Maria Rosi (Nuovo centrodestra) interviene sulla questione riguardante la riorganizzazione delle strutture sanitarie regionali e, con una interrogazione (question time) chiede alla Giunta che siano chiarite “le motivazioni che hanno determinato la rimodulazione del prerequisito di accesso alla Direzione del Servizio prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare, rendendolo inaccessibile ai medici veterinari”. L’esponente del Nuovo centrodestra dice di condividere “pienamente” le perplessità manifestate dalla Fnovi (Federazione nazionale ordini veterinari Italiani) sulla decisione dell’Esecutivo regionale. Rosi spiega che la Giunta regionale, con atto “1149/2013”, ha approvato l’articolazione delle strutture dirigenziali e relative funzioni “con l’indicazione, per ciascuna posizione dirigenziale della denominazione, declaratoria, titolo di studio connesso all’esercizio delle funzioni. Dall’esame dell’allegato C), della citata deliberazione – aggiunge Rosi – risulta che per il Servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare è richiesto un profilo socio sanitario medico, cui corrisponde un diploma di laurea in Medicina, con relativa abilitazione professionale ed iscrizione all’Ordine e con esperienza significativa maturata nell’area della salute collettiva in ambiente di vita e di lavoro”.
L’esponente del centrodestra spiega che la Giunta regionale, nel ridefinire le articolazioni delle strutture dirigenziali regionali, proprio in riferimento al Servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare, ha rimodulato il prerequisito di accesso alla Direzione del Servizio regionale “rendendolo di fatto inaccessibile ai medici veterinari. E tale situazione, ricorda Rosi, “è stata fortemente stigmatizzata dal presidente nazionale della Fnovi (Federazione nazionale ordini veterinari Italiani), che ha manifestato alla presidente della Regione Umbria e alla Giunta regionale le perplessità registrate in seno alla Federazione stessa rispetto la scelta operata dalla Giunta regionale ritenendo che si siano “notevolmente ridotte le competenze medico-veterinarie del Servizio in coerenza con l’impostazione data al nuovo ‘profilo della posizione’”. Maria Rosi, nell’interrogazione, ricorda poi che la Fnovi rileva che le scelte operate in materia dalla Regione Umbria “si pongono in difformità da quanto previsto nell’organizzazione del Ministero della Salute, dove la responsabilità del “Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute, è attribuita ad un medico veterinario, e, anche a livello locale, molto spesso le stesse direzioni del Dipartimento di prevenzione delle Asl sono accessibili ai medici e veterinari. La Fnovi – ricorda Rosi – si riserva ogni ulteriore azione a tutela del ruolo e della figura dei medici veterinari italiani. L’esponente del Nuovo centrodestra rileva, infine, che la Regione Umbria “ha attribuito per molto tempo la responsabilità del Servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare ad un medico veterinario, per cui l’esclusione in questa riorganizzazione di questo profilo appare del tutto incomprensibile”.
Agenparl – 6 marzo 2014