Gli Stati Uniti puntano su un maggiore sicurezza alimentare. Lo scorso 16 gennaio, l’agenzia governativa Food and drug administration (Fda), che detta le regole che i produttori statunitensi devono rispettare per poter mettere in commercio qualsiasi tipo di cibo, ha annunciato un programma di sovvenzioni per finanziare la formazione delle piccole e medie aziende agricole e di trasformazione.
L’obiettivo è diffondere la conoscenza degli standard contenuti nel Food safety modernization act (Fsma). Una legge per la modernizzazione della sicurezza alimentare, che il presidente Obama ha firmato convertendola in legge il 4 gennaio 2011. E che tra le altre cose prevede maggiori controlli e detta le regole per una produzione ortofrutticola sicura. Anche l’Istituto nazionale di alimentazione e agricoltura (NIFA) ha aderito al programma.
Agricoltori svantaggiati, coltivatori a inizio carriera, piccoli grossisti di frutta e verdura e persino piccoli produttori di robot da cucina, avranno la priorità per seguire questi corsi. Che potranno essere organizzati da agenzie federali, statali, locali, o persino da organizzazioni no profit o istituti di istruzione superiore. “I nostri sforzi – hanno spiegato da Fda – contribuiranno a una maggiore comprensione, e quindi anche a una maggiore adozione delle norme di sicurezza alimentare, nonché delle guide e dei protocolli sul tema”. Il rispetto di certe regole paga. Il Made in Italy deve parte della sua fortuna anche al rispetto di norme stringenti da parte dei produttori. Questo dà garanzie in più al consumatore. Ed ecco perché l’iniziativa del FDA è solo una delle tante che l’istituto governativo intende mettere in campo per dare assistenza tecnica e garantire una maggiore sicurezza dei prodotti.
Repubblica – 5 febbraio 2015