Daniele Donato, dirigente medico in Azienda ospedaliera di Padova, si prepara a diventare direttore sanitario dell’Usl 20 di Verona. Maria Giuseppina Bonavina, già dirigente dell’Usl 16 poi direttore sanitario allo Iov e ora alla guida dell’azienda scaligera, lo nominerà nelle prossime ore al posto di Chiara Bovo, che svolgerà lo stesso incarico in Azienda ospedaliera a Verona.
Donato sarà il terzo «big» a lasciare l’ospedale di Padova guidato da Claudio Dario dopo l’addio di Adriano Marcolongo, oggi segretario della Sanità in Friuli, e Valerio Alberti, nuovo dg dell’Irccs Fatebenefratelli di Roma. Verrà a mancare l’uomo di collegamento e mediazione tra Dario e i primari, inoltre la direzione medica rimarrà sguarnita, con sole tre figure chiave. Ma Verona per Donato è una buona occasione di rilancio. Cinque anni fa aveva concorso alla selezione dei nuovi direttori generali, però non avendo copertura politica non aveva centrato l’obiettivo. Ora potrebbe passare sotto l’ala protettrice di Flavio Tosi e quindi puntare ad una poltrona nella prossima tornata di nomine, a fine anno. Il suo incarico sarà infatti legato a quello di Bonavina, che scadrà il 31 dicembre e non potrà essere rinnovato all’Usl 20.
Usl 20, valzer di nomine Alla direzione sanitaria Bonavina chiama Donato
VERONA Non ci si annoia mai con la sanità veronese. Dopo la nomina a sorpresa, a fine dicembre, di Francesco Cobello alla direzione generale dell’Azienda universitaria ospedaliera e il trasferimento in Friuli del suo direttore sanitario Pier Paolo Benetollo, dal primo gennaio dg dell’Asl 3 di Tolmezzo, il valzer continua. E stavolta coinvolge anche l’Usl 20. Sarà ufficializzata nelle prossime ore la nomina di un nuovo direttore sanitario, uomo di fiducia del dg Maria Giuseppina Bonavina. Si tratta di Daniele Donato, direttore medico dell’Azienda ospedaliera di Padova e prima ds dell’Usl 16 della città del Santo. Donato e Bonavina si conoscono bene perché quest’ultima a suo tempo aveva ricoperto il ruolo di dirigente medico all’Usl 16 e poi di ds all’Istituto oncologico veneto. E così, quando la Regione le ha chiesto di indicare un nome per il suo primo collaboratore, non ha avuto dubbi. L’attuale direttore sanitario dell’Usl 20, Chiara Bovo, sostituirà Benetollo in Azienda. Per Donato, che lascerà l’ospedale di Padova guidato da Claudio Dario dopo l’addio di Adriano Marcolongo, oggi segretario della Sanità in Friuli, e Valerio Alberti, nuovo dg dell’Irccs Fatebenefratelli di Roma, è una buona occasione per rilanciare il suo nome.
Cinque anni fa aveva concorso alla selezione dei nuovi direttori generali, ma non avendo copertura politica non aveva centrato l’obiettivo. Ora potrebbe passare sotto l’ala protettrice di Flavio Tosi e quindi puntare ad una poltrona nella prossima tornata di nomine, a fine anno. Il suo incarico a Verona è infatti legato a quello di Bonavina, che scadrà il 31 dicembre e non potrà essere rinnovato all’Usl 20, dove la manager ha già trascorso due mandati. Nel primo toto-nomi che gira, al suo posto si ipotizza Alessandro Dall’Ora, altro uomo di Tosi adesso al comando dell’Usl 22 di Bussolengo, dove si libererebbe dunque un posto. Tornando al presente, Bonavina concorderà con la Regione e Cobello la nomina di Donato, che potrebbe essere un problema per Padova. Dario perderà l’uomo di mediazione con i primari, inoltre la direzione medica resterebbe sguarnita, potendo contare solo su tre figure di peso.
Sul versante dell’Azienda ospedaliera di Verona, Cobello — stimato dirigente amministrativo in Regione nell’era Galan, poi dirigente dell’assessorato alla Sanità della Regione Friuli e infine direttore generale per cinque anni dell’Azienda ospedaliera universitaria di Trieste — aveva bisogno di avere al suo fianco un medico che conoscesse la sanità veronese. E per questo ruolo la Bovo è perfetta. Anche perché Cobello, scelto dal governatore Luca Zaia in extremis la sera del 29 dicembre scorso, non ha avuto molto tempo per «studiare». Conclusa l’esperienza friulana e quindi l’aspettativa chiesta a Palazzo Balbi, dal primo gennaio sarebbe dovuto rientrare in Regione, dopo l’arrivederci causato, prima dell’arrivo di Zaia, dallo scontro con l’allora segretario della Sanità, Giancarlo Ruscitti. La proposta di prendere il comando dell’Azienda ospedaliera, vista la scadenza di Sandro Caffi ormai in pensione dopo sette anni, è arrivata a sorpresa. E’ stata un’idea di Zaia, dopo il «no» del rettore Nicola Sartor a Bonavina e Dall’Ora, che avrebbero dovuto mantenere fino a fine anno anche la rispettiva Usl, e all’ipotesi di Caffi commissario. C’era in realtà un nome gradito a tutti: quello di Giampietro Rupolo, già dirigente in Regione (anche insieme a Cobello), direttore del Centro trapianti e ds a Padova. Ma è in pensione.
Corriere del Veneto – 22 gennaio 2015