di Alessandro Zago. «Dopo che gli avevo chiesto chiarimenti in merito alle sue dichiarazioni sul pericolo Ebola, Gallo ha ventilato di procedere per vie legali nel caso non fosse stato riconfermato». E per questo sarebbe caduto il rapporto fiduciario tra Gallo e il nuovo direttore generale dell’Usl 9 Giorgio Roberti, che ieri ha dato questa lettura del clamoroso divorzio. Sarebbe questo il motivo per cui Giovanni Gallo è stato defenestrato dalla direzione del dipartimento di Prevenzione dell’Usl 9.
E non perché in agosto ha pubblicamente smentito il governatore Zaia sul pericolo Ebola, che per Zaia c’era anche in Veneto mentre per Gallo no. Almeno questa è la tesi enunciata ieri da Roberti davanti all’esecutivo della conferenza dei sindaci dell’Usl 9.
Ecco i passaggi salienti del memoriale di Roberti: «Ribadisco che la facoltà di scelta dei direttori di Area e di Dipartimento sia piena facoltà del direttore generale sulla base di una scelta fiduciaria». E comunque, caduta la fiducia, sottolinea Roberti, Gallo è rimasto nell’Usl 9 «in posizione apicale, come primario del servizio Igiene e Sanità pubblica». Poi Roberti rilancia: «A distanza di una settimana dalla conferenza stampa del 7 agosto e alle dichiarazioni fornite dall’allora direttore del dipartimento di Prevenzione Gallo sul rischio Ebola, il 14 agosto all’Usl 9 arrivò una nota della direzione generale regionale dell’area Sanità e Sociale, in cui venivano chiesti chiarimenti evidenziando la possibile non conformità tra quanto sostenuto da Gallo e le circolari del ministero della Salute». Una «richiesta tecnica» girata a Gallo il 22 agosto, con allegata la richiesta, da parte di Roberti, di una relazione. Il 17 settembre Gallo risponde concludendo così: «Sarebbe alquanto spiacevole e frutto di indebita ingerenza se l’episodio influisse negativamente sul processo di valutazione per una mia riconferma nell’incarico di direttore del dipartimento di Prevenzione, fatto questo che mi costringerebbe a tutelare i miei interessi in ogni sede». Roberti non digerisce il tono, fiducia addio: Gallo salta a un mese dalla scadenza del suo contratto per quell’incarico. Ma Roberti dice anche che «senza che si fosse ancora proceduto ad alcuna nomina, il 7 ottobre» l’Usl 9 riceve la lettera di un legale di Verona, che la «sollecitava» a formalizzare a Gallo, «il rinnovo del suddetto incarico», altrimenti sarebbe partita una causa di lavoro. E così i rapporti si guastano definitivamente.
La Tribuna di Treviso – 18 dicembre 2014