Decisa presa di posizione del Sindacato italiano dei veterinari di medicina pubblica, dopo le drammatiche immagini di vacche a terra, non in grado di alzarsi e trascinate a forza verso il macello, trasmesse da Striscia la notizia lunedì sera. L’inchiesta, girata in provincia di Vicenza, ha riaperto la questione dei maltrattamenti agli animali da reddito. E riportato di stretta attualità la necessità che ad occuparsi della tutela del benessere animale, per sgombrare il campo da qualsiasi conflitto di interesse, siano i servizi veterinari pubblici, garanti del rispetto assoluto delle normative e delle procedure esistenti. «Dal 2006 – spiega il segretario nazionale SIVeMP, Aldo Grasselli – la valutazione della condizione sanitaria di un animale riferita alla sua trasportabilità può essere certificata anche da un veterinario libero professionista.
Ma la tutela del benessere negli animali da reddito, in realtà, può essere in conflitto con gli interessi economici sia degli imprenditori disonesti che dei pochi liberi professionisti non degni di questa importante qualifica. E questo per il semplice motivo che essi possono trarre un guadagno da quel trasporto o da quel certificato. E’ opportuno riflettere sul sistema dei controlli e ripristinare la centralità del veterinario pubblico dipendente, come ribadito dal presidente del Veneto Luca Zaia. Procedure approvate dalla Comunità europea, consentono sotto stretto controllo del veterinario del Servizio sanitario pubblico, di garantire il rispetto del benessere degli animali e, nei casi possibili, il recupero del valore produttivo dello stesso. E’ ben delineata dalla legge, infatti, la possibilità che animali a terra vengano visitati dal veterinario ufficiale e, successivamente al suo nulla osta sanitario, abbattuti con metodi eutanasici direttamente nella stalla per porre fine alle sofferenze. Come dice l’Assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto “Striscia la notizia ha smascherato malfattori estranei al sistema pubblico” Questa procedura deve essere posta in essere esclusivamente dai veterinari pubblici che verificano la presenza di eventuali patologie, le condizioni di allevamento, l’alimentazione, le terapie effettuate sugli animali. Un controllo completo delle stalle dove si verifica il fenomeno della vacche a terra. Per questo motivo alcuni allevatori cercano di aggirarla con l’avallo di veterinari libero professionisti che riscuotono la riprovazione di tutte la categoria».
16 novembre – comunicato stampa SIVeMP