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Veneto. Con la spending review l’acqua sarà più salata

L’abolizione delle Autorità d’ambito (Aato) porterà a centralizzare le funzioni a Roma. E le tariffe verranno riviste. La società Acque Veronesi ha chiamato a raccolta i sindaci del territorio provinciale

Una rivoluzione non da poco pende sui rubinetti di Verona e dell´Italia intera. In vista della soppressione delle Aato (Autorità d´ambito ottimale territoriale), cioè gli enti pubblici che sovrintendono al servizio idrico in ogni città, si profilano all´orizzonte variazioni di tariffa. In aumento, molto facilmente.

Il fatto è questo. Finora, le Aato stabilivano le bollette idriche dei cittadini, trattando le tariffe con ciascun Comune di competenza: 97 quelli che fanno capo all´ente veronese. Ma la legge finanziaria del 2010 ha decretato l´abolizione delle Aato. E il decreto “Salva Italia” ha trasferito le loro funzioni all´Aeeg (Autorità per l´energia elettrica e il gas).

La diretta conseguenza del riordino è l´introduzione di una tariffa uguale per tutto il territorio nazionale, non più decisa a livello locale, ma centralmente a Roma.

Per calcolarne l´importo, però, l´Aeeg ha bisogno di conoscere prezzi e infrastrutture presenti in varie parti d´Italia. Ha quindi selezionato in prima battuta 33 società dell´idrico integrato, tra cui Acque Veronesi, per dirigere la raccolta dei dati.

Incrementi patrimoniali, fondi d´ammortamento, contributi a fondo perduto relativi ai cespiti. È richiesta la documentazione dal 1960 ad oggi. Un lavoro enorme, che i Comuni dovranno presentare entro il 15 ottobre.

Ecco perché, ieri mattina, Acque Veronesi ha chiamato a raccolta i sindaci di tutta la provincia, avvisandoli che c´è un pool di esperti a loro disposizione.

Massimo Mariotti, presidente di Acque Veronesi, commenta: «Dobbiamo affrontare un lavoro importante da fare al meglio in tempi molto stretti. Abbiamo trovato, nei sindaci del nostro territorio, la massima collaborazione».

E il vice Marco Olivati aggiunge: «Siamo orgogliosi che Acque Veronesi sia stata scelta, fra le poche in Italia, per il programma dell´Autority dell´Energia. Una conferma del fatto che la nostra gestione è virtuosa».

L´Aeeg dovrà tenere in considerazione tanti fattori, tra cui l´esito del referendum per l´acqua pubblica, ma anche il fatto che in alcune città il servizio è già privatizzato da anni, con bollette più salate, come a Firenze.

Nelle parole di Olivati c´è infatti anche un po´ di preoccupazione: «Staremo in attesa di vedere cosa uscirà dal calcolo delle nuove tariffe. Auspichiamo che a Roma si tenga conto che qui sinora si è garantito un servizio ottimale, ma senza mai perdere di vista il valore sociale dell´acqua, facendo quindi economie per non fare pagare troppo ai cittadini».

L’Arena – 25 agosto 2012

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