di Daniela Boresi. Vuoi vedere che per una mera questione burocratica la “sanissima sanità” veneta rischia di non pagare lo stipendio di gennaio a 60mila dipendenti? E non si tratta di un pericolo teorico, ma, a come stanno le cose, ad oggi è realissimo. Esattamente quello che è accaduto a 250 dipendenti della Forestale che per colpa di un “codice” non solo rischiano di non prendere la mensilità di gennaio, ma non hanno neppure percepito quella di dicembre con annessa tredicesima. Perché le Ulss del Veneto non hanno ancora ricevuto la rimessa mensile di 690 milioni. Colpa a quanto sembra della riorganizzazione amministrativa che la Regione ha messo in atto a fine anno e che di fatto lascia ancora un punto interrogativo su chi deve assumersi la “responsabilità di spesa”. L’assicurazione è che martedì 21 gennaio la giunta regionale affronti la delibera che la attribuisce. Ma i tempi sono stretti.
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Coletto: «Nessun problema, gli stipendi di gennaio saranno pagati»
«Non c’è alcun pericolo che non venga erogato lo stipendio di gennaio ai dipendenti della sanità».
L’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, respinge seccamente alcune notizie riportate oggi dalla stampa secondo le quali, a causa di ostacoli burocratici, sarebbero a rischio le spettanze per oltre 60 mila dipendenti del servizio sanitario regionale. «Non esiste alcun problema reale, tenuto conto del ritardo con cui è stato effettuato fra novembre e dicembre il riparto del fondo nazionale e della riorganizzazione degli uffici della Regione – riprende Coletto – a gennaio gli stipendi saranno comunque regolarmente pagati senza altre problematiche»
16 gennaio 2014