Scontro sulle scelte di politica sanitaria tra Pd e Pdl. Il responsabile Sanità per i Democratici Gabriele Scaramuzza ritiene che «grande sia la crisi sotto il cielo del Popolo della libertà, che si inventa partito di lotta e di governo fuori tempo massimo».
Nei giorni scorsi, durante un incontro provinciale Luigi Covolo ha elencato le proposte Pdl per la Sanità: per quanto riguarda Venezia e Mestre, i due ospedali riuniti sotto un Azienda ospedaliera unica, scorporata dall’Asl 12. Chioggia che passa con la 12, pur restando autonoma come bilancio. «Meglio sarebbe stato», sostiene Scaramuzza, « che proposte come queste fossero state discusse nella Commissione regionale quinta, che negli ultimi mesi ha esaminato il nuovo Piano socio sanitario». Commissione, tra l’altro, presieduta da un esponente del Pdl, Leonardo Padrin. «È poi lecito chiedersi», prosegue l’esponente del Pdl, «chi negli ultimi tre lustri di governo regionale abbia potuto produrre le opacità causate da campanilismo e botteghe politiche». Domanda retorica, visto che in regione è il Pdl, assieme alla Lega Nord, che comanda e proprio i leghista hanno presentato una proposta di legge che disarticola l’Asl12. Per Scaramuzza «è necessario riconoscere la specificità del territorio lagunare, alleggerire i bilanci dell’Asl 12 dalla zavorra degli ammortamenti del project financing dell’ospedale dell’Angelo e del Padiglione Jona, investire in modo massiccio sull’assistenza territoriale». Per quanto riguarda le altre aziende sanitarie, il Pd propone che per l’Ulss di Dolo-Mirano venga sbloccati una volta per tutte gli investimenti per la messa a norma dei poli ospedalieri; per l’Asl 10 vede la necessità di valorizzare i poli ospedalieri di Portogruaro e San Donà, puntando su quello di Jesolo come il polo di riabilitazione di area vasta.
La Nuova Venezia – 10 giugno 2012