La chiazza è stata avvistata dall’equipaggio di un mezzo Actv. Sul posto sono intervenuti Capitaneria di Porto, Guardie ai fuochi e tecnici dell’Arpav
Una vasta chiazza di idrocarburi, probabilmente dovuta ad uno sversamento da una nave, è stata avvistata nella serata di lunedì 12 agosto nel Canale della Giudecca a Venezia, nei pressi del vecchio molo della Marittima. A segnalare l’inquinamento è stato l’equipaggio di un mezzo dell’Actv, l’azienda pubblica di trasporti. La macchia, inizialmente lunga circa un’ottantina di metri, si è presto estesa sotto riva, allungandosi per alcune centinaia di metri.
Sul posto sono intervenuti i mezzi della Capitaneria di Porto, delle Guardie ai fuochi di Venezia e tecnici dell’agenzia regionale ambientale Arpav, che hanno effettuato campionamenti nell’acqua della laguna per accertare la portata del fenomeno e le conseguenze per l’ambiente. Al momento l’effetto più evidente è un forte odore da idrocarburi percepibile soprattutto nella zona della Giudecca, segnalato anche da alcuni residenti. La Guardia Costiera, che ha avvisato del fatto l’autorità giudiziaria, sta svolgendo accertamenti per cercare di individuare i responsabili dello sversamento.
Intanto non si sono fatte attendere le prime dichiarazioni in merito a quanto accaduto. «La chiazza di idrocarburi che si è formata ieri sera (martedì 12 agosto, ndr) nel canale della Giudecca, causata con ogni probabilità da un accidentale – speriamo non doloso, cioè criminale – rilascio da parte di una nave – dichiara l’assessore veneziano all’ambiente Bettin – ripropone il tema della compatibilità tra alcune attività e la tutela della città storica e del suo ambiente, questione che non riguarda soltanto le grandi navi. Se lo sversamento fosse avvenuto in un momento di acqua alta, la marea avrebbe rischiato di far penetrare gli idrocarburi perfino a san Marco e negli altri luoghi storici. È dunque in discussione la compatibilità stessa di talune attività che implicano anche rischi di questo tipo». «Nel frattempo, ovviamente – ha concluso Bettin – vanno fatte rispettare fino in fondo le regole vigenti, e vanno perseguite le responsabilità di chi ha causato l’incidente, che deve essere chiamato a ripagare».
Anche il comitato No Grandi Navi ha commentato l’accaduto. Lo sversamento, «probabilmente a opera di una nave militare o di un traghetto attraccati in Marittima – ha dichiarato il portavoce dell’associazione Silvio Testa – dimostra ancora una volta l’incompatibilità di un certo tipo di traffico navale, non solo con il cuore storico della città, ma anche con la laguna stessa». «Il Comitato – ricorda Testa – ha sempre sostenuto che nel novero dei possibili incidenti connessi al passaggio delle navi c’è anche lo sversamento di carburante e ieri sera (martedì 12 agosto, ndr), in condizioni di marea diverse, la chiazza oleosa sarebbe potuta arrivare nel pieno del Bacino di San Marco. Ma lo sversamento, si spera non doloso, non avrebbe avuto minor peso se fosse avvenuto in qualche altro luogo all’interno della laguna, magari nel Canale dei Petroli dove l’Autorità Portuale o il sindaco vorrebbero trasferire in tutto o in parte il traffico crocieristico». (Ansa)
14 agosto 2013