Blitz dei carabinieri l’altro ieri nella farmacia del dottor Davide Lodi che viene denunciato per truffa. Tutte le confezioni erano integre ma senza l’adesivo che dà diritto al rimborso; 192 medicinali erano scaduti, gli altri ancora no
Quattrocento confezioni di medicinali scaduti o ancora «buoni», ma tutti senza la fustella, ovvero l’adesivo con il codice a barre che viene attaccato alle ricette per ricevere il rimborso dal Servizio sanitario nazionale. Questo il «bottino» che è stato trovato l’altro ieri pomeriggio da due pattuglie di carabinieri – una della stazione dell’Arma di Sanguinetto e una dei Nas di Padova – nella farmacia del dottor Davide Lodi, in via Vittorio Veneto 43. Le confenzioni erano in magazzino: 192 contenevano farmaci scaduti, 208 invece non lo erano, ma tutte erano state «defustellate». Un po’ troppe per essere una casualità o un sistema che permetteva al farmacista di agire «in buona fede», come lui stesso ha dichiarato ieri, ritirando per conto di clienti le medicine non più utilizzabili – ma le confezioni erano tutte perfettamente integre – o accantonando medicine che venivano ordinate ma poi non ritirate. Il blitz nella rivendita di via Vittorio Veneto è scattato a seguito di una segnalazione: chi sia stato a far emergere le irregolarità non si sa. Si sa invece che il farmacista è stato denunciato all’autorità giudiziaria con l’ipotesi di aver commesso il reato di truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale: il professionista, infatti, secondo questa ipotesi, si sarebbe intascato i proventi delle ricette preparate ad hoc. A carico dei collaboratori del farmacista Lodi, in questo momento non sono state attribuite responsabilità e la rivendita non è stata chiusa dai Nas, come invece è accaduto in altre parti d’Italia dove si è messo in atto questa truffa. Si tratta, a quanto pare, di un raggiro piuttosto diffuso e qualche volta compiuto con la complicità di medici che emettevano le ricette. Non si sa, in questo caso, se il farmacista abbia avuto complici o se verrà, dopo le indagini, rinviato a giudizio. Ma è una di quelle vicende che potrebbero riservare risvolti nei prossimi giorni.
L’Arena – 21 ottobre 2012