Cani e cavalli. I primi a Marzana, nel compendio dell’ex ospedale psichiatrico; i secondi al Cerris, sulle Torricelle. Sono gli animali utilizzati dall’Ulss 20 per la «Pet therapy», un servizio che lo scorso anno ha erogato quasi 700 prestazioni.
«Nel centro di Marzana», spiega il dottor Fabrizio Cestaro, responsabile dell’Unità servizio sanità animale dell’azienda sanitaria cittadina, «disponiamo di 8-10 cani, adeguatamente addestrati e seguiti da conduttori, educatori e veterinari che a loro volta hanno seguito specifici corsi di formazione. Il servizio di pet therapy è rivolto principalmente a pazienti sofferenti di autismo o handicap, minori in condizioni di disagio e anziani. Per poter usufruire della terapia serve la richiesta dello specialista oppure del responsabile delle strutture – come i Ceod – che seguono i pazienti».
«Ogni intervento», chiarisce il veterinario, «viene tarato sulle esigenze del paziente e può consistere in attività ludica, finalizzata al contatto con l’animale per favorire l’interazione o attività medica vera e propria, con un percorso delineato dal medico e suscettibile di verifica finale. I risultati sono confortanti: fra paziente e animale si verifica un interscambio, ovviamente mediato dal conduttore, che facilita le relazioni e placa l’ansia».
Quando sarà possibile ospitare nella stanza del ricovero o della Rsa il proprio animale d’affezione? Il dottor Cestaro non è possibilista: «Non è un aspetto di facile soluzione, soprattutto se l’ospite non è in grado di gestire personalmente l’animale. Se così fosse, servirebbero personale e risorse per farlo e di questi tempi reperirle è pressochè impossibile. Si può cominciare a ragionare, però, su fasce orarie in cui i familiari possono portare gli animali dai loro cari».
L’Arena – 23 agosto 2012