Conto alla rovescia all’Europarlamento per la nuova proposta di etichettatura nel settore alimentare, al centro di un duello fra consumatori e lobby industriale. Il testo del provvedimento, che sarà sottoposto al voto nella plenaria di Strasburgo di mercoledì, chiede appunto nuove regole per l’indicazione di “origine obbligatoria per la carne nei prodotti trasformati”. “I consumatori di prodotti a base di carne trasformata – si legge in una nota del Parlamento europeo – hanno il diritto di sapere esattamente da dove viene la carne che mangiano. Dopo diversi scandali alimentari, i deputati si confrontano sull’etichettatura di origine obbligatoria per i prodotti alimentari trasformati contenenti carne, come le lasagne o i tortelloni”. “A seguito della crisi della “mucca pazza”, a partire dal 2002 – precisa la nota – è già stata richiesta l’etichettatura di origine per i prodotti di carne bovina”.
“Nonostante questo, la fiducia dei consumatori è stata messa in pericolo ripetutamente da vicende come lo scandalo di cavallo del 2013. L’etichettatura l’origine delle carni trasformate permette di garantire una migliore tracciabilità e di aiutare le imprese alimentari a scegliere dei fornitori e dei prodotti migliori”.
Nove consumatori europei su dieci, secondo l’organizzazione paneuropea Beuc, vogliono sapere da dove arrivi la carne di hamburger, crocchette di pollo o lasagne surgelate. Mentre l’industria, oltre a farne una questione di costi, considera italiano un prodotto fatto in Italia, ma non necessariamente con materie prime locali, come avviene già nel caso di bresaola e prosciutti.
Secondo Monique Goyens, direttrice del Beuc, “è un’occasione per invertire la rotta”. Il sostegno dell’Europarlamento “indicherebbe chiaramente alla Commissione europea la necessità di una legge che rifletta il desiderio di trasparenza dei consumatori europei” aggiunge Goyens. Dopo lo scandalo della lasagna dalla carne di cavallo del 2013 in ballo c’è la fiducia dei consumatori, perché la sicurezza sanitaria è già tutelata. L’assemblea di Strasburgo è divisa, fra gruppi politici e aree di appartenenza geografica, con popolari mediterranei, socialisti e liberali favorevoli e gli altri contrari.
“Rinfacciamo spesso alle istituzioni europee di essere troppo distanti dai loro cittadini: questo voto è l’opportunità per gli eurodeputati di rispondere all’appello per un cambiamento lanciato dal 90% degli europei” è il messaggio di Goyens.
Il consumo di carne nella Ue: Nel 2014 sono state 41 mln di tonnellate consumate, di cui per il 49% maiale, 30% pollame, 18,4% Manzo/vitello e 2,6% ovini e caprini. Il fatturato dell’industria della carne trasformata è di 85 mld di euro e conta 13 mila aziende e 350 mila dipendenti.
La risoluzione del Parlamento (Commissione Envi)
10 febbraio 2015