Romeno operato al naso non si riteneva soddisfatto e pretendeva la restituzione della parcella. Prima mail sempre più pressanti poi le irruzioni nello studio. Il 36enne è stato denunciato per tentata estorsione
Non soddisfatto per l´esito di un doppio intervento chirurgico, a suo modo di vedere non ben riuscito, si presenta per due volte nello studio del chirurgo estetico che l´aveva operato al volto, minacciandolo di morte. Pretendeva che il professionista, cinquantenne, gli restituisse la somma, circa seimila euro, pattuita e versata come compenso per il duplice intervento.
Il medico ha risposto picche, anche tramite una perizia a lui favorevole. Ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso in una situazione che comunque si trascinava da tempo e per la quale il professionista, un bassanese con lo studio a Cassola, s´era già attivato con i carabinieri. Alla fine delle indagini e in base a quanto era accaduto il romeno è stato denunciato per tentata estorsione. Su richiesta del pubblico ministero Monica Mazza, il Gip ha emesso un provvedimento restrittivo nei confronti del paziente insoddisfatto, S.G., 36 anni, romeno, residente a Padova, incensurato, obbligandolo a non presentarsi più nelle vicinanze dell´abitazione e dello studio del chirurgo.
Il romeno, già precedentemente operato al naso nel Paese d´origine, convinto che il primo intervento non avesse risolto il suo problema, s´è rivolto al professionista bassanese che ha effettuato due interventi: una prima volta nel marzo, dello scorso anno e un secondo poco più d´un mese dopo.
Il romeno ha pagato il conto ma dopo alcuni giorni ha cominciato a tempestare di e-mail il medico, dapprima con toni pacati poi via via sempre più aspri e minacciosi. Il medico, allora, ha allertato le autorità che hanno demandato a un consulente una visita di controllo al romeno.
Lo specialista non ha trovato nulla da eccepire sugli interventi. Il medico bassanese, quindi, ha ritenuto di non dover nulla al romeno che tuttavia non ha mollato la presa e si è presentato per due volte, tra gennaio e febbraio, nello studio di Cassola minacciando di morte lo specialista.
I carabinieri della stazione di Romano, ai quali era stata affidata l´indagine, nel frattempo avevano raccolto diversa documentazione, comprese le e-mail inviate dal romeno al medico. Quanto bastava per spiccare a carico di S.G. una denuncia per tentata estorsione
Il Giornale di Vicenza – 25 marzo 2013