Convenzioni a costo zero (per ora, come prescrive la legge 189/2012 e l’atto di indirizzo), ma con il massimo recupero di efficienza. Anzi, con la messa in campo di meccanismi che semmai possono far risparmiare ancora. E’ pronta per l’avvio delle trattative fissato all’11 aprile la bozza di piattaforma della Sisac per rinnovare la parte normativa degli accordi di medicina generale, pediatria di libera scelta e specialistica ambulatoriale. A costo zero si, ma che comunque non tralascia interventi sul versante economico vista la previsione del riutilizzo da parte delle Regioni delle indennità e degli incentivi ora erogati per lo sviluppo strutturale e organizzativo, per finanziare i fattori produttivi delle Aft (aggergazioni funzionali complesse) e delle Uccp (Unità complesse di cure primarie) «con invarianza delle risorse economiche». Il testo della bozza di piattaforma della Sisac
I cardini nazionali uguali per tutti gli accordi sono sei:
1) superamento di tutte le forme organizzative esistenti e loro sostituzione con le Aft (aggregazioni funzionali territoriali) e Uccp (Unità complesse di cure primarie) entro 6 mesi dalla sottoscrizione dell’Acn;
2) adesione obbligatoria a queste forme organizzative, al sistema informativo (rete informatica e flussi informativi) di ciascuna Regione e al sistema informativo nazionale (condizioni irrinunciabili per l’accesso e il mantenimento della convenzione);
3) riutilizzo, secondo modalità definite dalle Regioni, delle indennità e degli incentivi ora erogati per lo sviluppo strutturale e organizzativo, per finanziare i fattori produttivi delle Aft e delle Uccp, con invarianza delle risorse economiche;
4) attribuzione della quota variabile e della quota per servizi del trattamento economico dei medici di assistenza primaria e dei pediatri di libera scelta agli Accordi integrativi regionali (Air) perché la loro distribuzione possa essere regolamentata in quella sede, garantendo l’invarianza delle risorse finanziarie rese disponibili dal vigente Acn;
5) avvio della contrattazione per l’Air una volta definita la programmazione del nuovo assetto organizzativo e suo perfezionamento entro 12 mesi, pena la sospensione unilaterale della parte economica dell’Air (inclusa la quota variabile e la quota per servizi per i medici di assistenza primaria e per i pediatri di libera scelta);
6) istituzione di un flusso informativo, dalle Regioni verso Sisac per il monitoraggio degli esiti dell’Acn, con le principali voci di spesa e i principali elementi costitutivi del nuovo assetto organizzativo regionale.
Poi, ci sono alcune caratteristiche da rispettare in tutte le convenzioni. Anzitutto la verifica della coerenza del testo degli Acn alle disposizioni normative del Dlgs 150/09 (riforma Brunetta) e all’adozione di eventuali adeguamenti. Poi la revisione della normativa della rappresentatività e dei diritti sindacali per rendere più trasparente e omogeneo tra i settori l’esercizio del diritto di rappresentanza sindacale, compreso il meccanismo di quantificazione e attribuzione delle ore disponibili per l’attività sindacale e le modalità di attribuzione degli oneri per la sostituzione prevista per lo svolgimento dell’attività sindacale. E, naturalemnte, la revisione e l’aggiornamento del testo di tutti gli Acn.
Per medici di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta poi è prevista la revisione delle modalità di compenso per effetto del riutilizzo degli incentivi e delle indennità, con l’affidamento della parte variabile della remunerazione agli accordi regionali e alla possibilità di realizzare un sistema di finanziamento a budget dei medici che operano nelle nuove strutture, in particolare nelle Uccp.
Specialistica ambulatoriale
E’ da prevedere una rivisitazione di norme e procedure che disciplinano gli aspetti periferici del rapporto di lavoro per renderli più vicini a quelli del lavoro dipendente (ruolo più qualificante del comitato zonale che potrebbe essere direttamente impegnato nel monitoraggio dell’attività di programmazione e nuovo approccio per le problematiche che riguardano la commissione di disciplina)
L’aggiornamento dell’ACN di questo settore deve partire da due rilevanti elementi di fondo manifestatisi negli anni più recenti. Il primo riguarda il numero di ore di attività professionale cresciuto costantemente e passato da 14,7 milioni del 2009 ai 17,4 milioni del 2012, con un incremento pari al 18,4% in quattro anni. Il secondo elemento è dato dalla diversa entità di tale fenomeno sui territori aziendali e regionali, indice del fatto che, nel quadro di una crescita generale, in alcune aree del paese l’offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali convenzionate ha assunto un peso e un ruolo determinanti ai fini del soddisfacimento della domanda che si rivolge a tutta l’assistenza specialistica ambulatoriale pubblica.
In estrema sintesi la specialistica ambulatoriale convenzionata si presenta ad un tempo sempre più rilevante ai fini del soddisfacimento della domanda di prestazioni e sempre più “parte” della rete pubblica dei servizi specialistici. Sulla base di questi assunti, il nuovo ACN deve svilupparsi coerentemente verso due obiettivi tra loro strettamente legati. Si tratta di riconoscere da un lato maggior rilievo alla specialistica ambulatoriale convenzionata nell’ambito della programmazione regionale e di accompagnare dall’altro un processo di progressiva e più intima integrazione di tale settore all’interno delle logiche di sviluppo e degli assetti organizzativi della medicina specialistica pubblica. Ciò comporta in particolare una riscrittura del testo dell’ACN che preveda:
a) Una maggior attenzione ai principi e ai criteri generali da parte dell’ACN e, fatti salvi i contenuti concernenti la specifica disciplina del contratto di lavoro e i diritti dei professionisti, un più elevato grado di competenza da parte degli AIR relativamente agli aspetti organizzativo-gestionali;
b) La possibilità per le Regioni di progettare le nuove AFT più come un’articolazione dell’intero sistema regionale dei servizi che non un elemento dotato di una propria logica di funzionamento solo interna. In altri termini la creazione delle AFT (numero e ambito territoriale di pertinenza), i loro livelli di attività (tipologia di prestazioni, variabilità dell’offerta delle stesse) e dunque la regolazione dei nuovi assetti organizzativi, dei flussi di entrata e di uscita delle ore (offerta di servizi) acquisite dal convenzionamento devono discendere dalla stima del fabbisogno e perciò dalla programmazione regionale/locale. Come dev’essere programmata e governata l’organizzazione dei servizi sanitari di secondo e terzo livello (regime di ricovero e regime ambulatoriale), cercando di rispettare il principio della rete e la logica dei diversi livelli di complessità (Hub & Spoke) dei servizi e delle competenze, allo stesso modo dovrebbe essere progettata e governata l’organizzazione dei servizi specialistici forniti attraverso l’impiego dei professionisti convenzionati, che negli ultimi anni sono andati assumendo la consistenza di un elemento strutturale del Ssn e non semplicemente di un segmento marginale cui occasionalmente si poteva far ricorso come in passato.
c) La rivisitazione delle norme e delle procedure che disciplinano gli aspetti periferici del rapporto di lavoro per renderli più vicini a quelli che caratterizzano il lavoro dipendente, ci si riferisce in particolare ad un ruolo più qualificante del Comitato zonale che ad esempio potrebbe essere direttamente impegnato nel monitoraggio dell’attività di programmazione e ad un nuovo approccio con cui affrontare le problematiche afferenti alla Commissione di disciplina.
Medicina generale
Tra le altre novità l’introduzione del ruolo unico che dovrebbe portare in prospettiva a una diffusa intercambiabilità tra le funzioni svolte dai medici di assistenza primaria e quelle dei medici di continuità assistenziale, annullando la distinzione formale tra le due categorie. La sua effettiva introduzione dovrà essere differita fino al momento in cui il nuovo assetto organizzativo dei servizi sarà in grado di accoglierla efficacemente
Pediatria di libera scelta
Oltre ai punti comuni a tutte le convenzioni si dovranno definire indicazioni per orientare l’attività dei pediatri di libera scelta verso la prevenzione attiva e lo sviluppo della gestione della continuità dell’assistenza in particolare in caso di patologie croniche e attraverso un raccordo più stretto con l’ospedale
Il Sole 24 Ore sanità – 2 aprile 2014