L’Organizzazione mondiale per la salute animale ha lanciato un database mondiale per il monitoraggio dell’uso degli antimicrobici sugli animali da allevamento, al fine di garantire l’efficacia a lungo termine dei trattamenti delle malattie infettive degli animali e degli esseri umani. Il vicedirettore generale Oie, Monique Eloit, lo ha annunciato l’8 ottobre nel corso della riunione dei ministri della sanità del G7 sulla resistenza agli antimicrobici, insieme al Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Margaret Chan. Il database fa parte del piano di azione globale dell’Oms contro la resistenza agli antimicrobici, sviluppato in collaborazione con l’Oie e la Fao. Il piano d’azione globale dell’Oms sulla resistenza antimicrobica, pubblicato nel maggio 2015, si è posta l’obiettivo di garantire l’efficacia dei trattamenti per le malattie infettive nel lungo termine utilizzando efficaci antimicrobici di qualità garantita.
Essa propone una serie di azioni chiave da attuare nei prossimi cinque-dieci anni. L’Oie ha significativamente contribuito alla sua preparazione su aspetti connessi con l’uso di antimicrobici negli animali da produzione alimentare. In questo quadro, l’Oms, la Fao e l’Oie continueranno il loro lavoro di collaborazione per aumentare la consapevolezza della comunità internazionale su questo tema e per sviluppare strumenti comuni per consentire il concetto di “One Health” in questo campo. Dal 2010, le tre organizzazioni sono infatti stati collegati da una alleanza tripartita volta ad affrontare rischi per la salute a livello di interfaccia animali-ecosistemi umani.
Tra le azioni proposte nel piano d’azione globale, uno dei progetti più importanti da sviluppare dall’OIE è quello di creare appunto un database globale dell’uso degli antimicrobici negli animali da allevamento, da gestire in parallelo con Sistema Informativo Sanitario dell’OIE Animal World ( WAHIS).
Ad oggi non esiste alcun sistema mondiale armonizzato di sorveglianza sull’uso e la circolazione di antibiotici nel mondo. Tra i 180 Paesi membri dell’OIE, oltre 110 non hanno ancora della legislazione sulle relative condizioni di importazione, la produzione, la distribuzione e l’uso di prodotti veterinari, compresi gli antibiotici. Questi prodotti possono quindi circolare senza controllo, come tutti i beni comuni, e sono spesso adulterato.
Questo è il contesto in cui l’OIE ha ricevuto un mandato dai paesi membri di raccogliere informazioni attraverso i Servizi nazionali veterinari sull’uso di antibiotici negli animali da produzione alimentare in tutto il mondo, un mandato che è sostenuta dalla FAO e dall’OMS attraverso il Piano di Azione Globale sulla resistenza antimicrobica.
La banca dati fornirà una solida base per il lavoro delle tre organizzazioni nella loro lotta contro la resistenza batterica. Tra i numerosi vantaggi, con le informazioni raccolte sarà più facile per i Paesi membri analizzare e controllare l’origine dei prodotti veterinari, ottenere informazioni più affidabili sulle importazioni, tracciare i loro movimenti, e valutare meglio la qualità dei prodotti in circolazione.
L’OIE ha progredito nell’aggiornamento tutti gli standard intergovernativi nel campo della resistenza antimicrobica nel maggio 2015. Questi testi riguardano l’uso degli antimicrobici, lo sviluppo di programmi di sorveglianza, le quantità di antibiotici usati di monitoraggio e analisi del rischio della comparsa e la diffusione di batteri resistenti negli animali terrestri e acquatici. L’OIE ha inoltre adottato una versione aggiornata dell’elenco degli agenti antimicrobici di importanza veterinaria.
Con l’adozione di questi standard, 180 Paesi membri del dell’OIE si sono impegnati a recepire nella loro legislazione nazionale. Per fornire il miglior supporto possibile per questa attuazione a livello nazionale, l’OIE, mette a disposizione di paesi a loro programmi di richiesta progettati per migliorare le prestazioni dei servizi veterinari e dei laboratori e di trasferire know-how tra i paesi.
Così, per oltre 15 anni, l’OIE ha perseguito i suoi obiettivi, con il supporto della rete globale di competenza, volto a migliorare il controllo della produzione, registrazione, importazione e distribuzione di antimicrobici in tutto il mondo e gestire il loro impiego negli animali attraverso l’introduzione di una legislazione adeguata e la giusta via di esecuzione. I veterinari hanno un ruolo cruciale da svolgere nel controllare l’uso in azienda di antibiotici e di evitare il loro utilizzo da parte di persone che non sono stati adeguatamente addestrati.
Fonte: Oie – 9 ottobre 2015