Aviaria, terzo focolaio in Emilia. Uova e movimentazione volatili, adottate ulteriori misure. Nuova nota del Ministero
Nuove misure adottate ieri dalla task force riunita presso il ministero della Salute. Per facilitare l’esecuzione dei controlli in corso, si è deciso, tra l’altro, di limitare la movimentazione di alcune categorie di volatili vivi e di uova da consumo in uscita dalla regione, a esclusione delle uova destinate alla distribuzione finale. Si è tenuta ieri una riunione di esperti del Ministero della Salute, della Regione Emilia-Romagna, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, dell’IZS delle Venezie, Centro di Referenza nazionale per l’influenza aviaria, per fare il punto della situazione e definire misure di controllo integrative. Oggi confermato il terzo focolaio in Emilia: stavolta colpiti 18mila tacchini. Uova, ulteriori misure di controllo, nota del Ministero
In particolare nelle aree di restrizione assunte a seguito del focolaio di influenza aviaria sono state adottate ulteriori misure per la messa in sicurezza del settore delle uova al fine di assicurarne la tracciabilita’ durante la produzione, la raccolta e la distribuzione. Per facilitare l’esecuzione dei controlli in corso, si è deciso, tra l’altro, di limitare la movimentazione di alcune categorie di volatili vivi e di uova da consumo. A esclusione delle uova destinate alla distribuzione finale, in uscita da tutto il territorio della Regione Emilia-Romagna verso la restante parte del territorio nazionale e comunitario.
La Commissione europea, in data 26 agosto, nell’ambito di una riunione degli Stati Membri, ratificherà le misure intraprese da parte delle autorità sanitarie italiane.
Un nuovo focolaio di contagio da aviaria è stato individuato in un allevamento di 18mila tacchini a Portomaggiore, nel ferrarese. L’allevamento si trova non molto distante dal sito di Ostellato, il primo ad essere stato colpito dall’aviaria. Gli esami hanno confermato la presenza del virus del tipo H7. Lo comunica la Regione.
Il focolaio è stato individuato grazie alla rete di protezione stesa per prevenire la diffusione del virus. Nell’allevamento si era verificata una mortalità anomala dei volatili. Gli esami specialistici sono stati condotti dalla sezione di Forlì dell’Istituto zooprofilattico, e confermati dal Centro nazionale di riferimento per l’influenza aviaria di Padova, sui campioni prelevati nell’allevamento.
Per fronteggiare il nuovo caso, la Regione Emilia-Romagna ha già emanato un’ordinanza per l’attuazione delle misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria che comprende, tra le altre, l’abbattimento degli animali presenti nell’allevamento, che inizierà al più presto. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, le autorità sanitarie confermano che non ci sono rischi per l’uomo derivanti dal consumo di carni di tacchino.
Intanto sono «quasi 600mila capi interessati» dall’influenza aviaria nel focolaio confermato ieri – quando si era appreso di 500mila esemplari – a Mordano, nel Bolognese, dove è cominciato l’abbattimento delle galline ovaiole dell’allevamento colpito. È emerso dall’Unità di crisi riunita a Bologna, fa sapere la Regione Emilia-Romagna, con i servizi veterinari anche di Ministero, Ausl, Istituto zooprofilattico e Centro di referenza, in vista inoltre dell’incontro “a Bruxelles lunedì”.
L’Unità di crisi ha discusso l’evolversi delle operazioni, spiega la Regione Emilia-Romagna, e nell’incontro «previsto a Bruxelles lunedì prossimo, l’Italia fornirà ai partner europei il quadro della situazione».
È stata «ribadita, inoltre, l’assenza di qualunque rischio per l’uomo per il consumo di carni o uova». Tra le decisioni assunte, «da oggi sono in vigore particolari restrizioni agli spostamenti di galline dal territorio regionale; inoltre, è stato stabilito che la macellazione dei capi dovrà avvenire preferibilmente nell’ambito dell’Emilia-Romagna, così come la gestione di personale e mezzi dovrà avvenire nell’ambito dei confini regionali. Escluse da queste restrizioni le carni macellate e le uova già imballate».
Tra le operazioni di prevenzione dal diffondersi del virus, «il Ministero ha istituito due ampie zone di controllo temporaneo (oltre a quelle già istituite e più prossime ai focolai) che si estendono anche nel ravennate e nel forlivese», dove – a Ostellato – si era sviluppato il primo focolaio nei giorni scorsi, «in modo tale da costituire una ampia “zona cuscinetto”, a ridosso degli allevamenti colpiti».
«Mentre sono in via di conclusione le operazioni di svuotamento e disinfezione dell’allevamento di Ostellato” dove sono state abbattute 128.000 ovaiole, «oggi sono iniziati gli abbattimenti delle galline nel sito di Mordano. Le operazioni, curate da una azienda specializzata, vengono effettuate da squadre composte da un numero di operatori tale da ridurre i tempi di abbattimento, per quanto possibile, dei quasi 600mila capi interessati dal contagio».
Scarica la nota del Ministero
Scarica l’ordinanza del 21 agosto dell’Emilia Romagna
La situazione epidemiologica dal sito dell’IzsVe
Fonte: Ministero Salute e Regione Emilia Romagna – 23 agosto 2013
dal Corriere di Bologna:
Aviaria, le uova saranno ritirate. Il provvedimento serve ad evitare il contagio tra animali
Via dagli scaffali dei supermercati le uova uscite dall’allevamento di Mordano dove è stato individuato un focolaio di influenza aviaria. La decisione è stata presa ieri nel corso della riunione dell’unità di crisi in Regione. Una misura già applicata per l’allevamento di Ostellato, anch’esso del gruppo Eurovo, dove alla vigilia di Ferragosto è stato scovato il primo «ceppo» ad alta virulenza di H7. Per il sito alle porte di Imola, la disposizione dovrebbe riguardare tutte le uova uscite dallo stabilimento a partire dal 12 agosto, il periodo individuato per l’incubazione del virus. «Domani (oggi, ndr) firmerò l’ordinanza — ha spiegato il sindaco di Mordano, Stefano Golini —. Si tratta di un provvedimento cautelativo».
Del resto, come ha spiegato Gabriele Squintani, responsabile del servizio sanitario della Regione. «Non è una misura a tutela del consumatore che non corre nessuno rischio ma serve per evitare la diffusione del virus in situazioni anomale». L’esempio del caso: «Mangio un uovo in campagna, getto il guscio che viene mangiato da un altro animale». Proprio per evitare questa eventualità (e il rischio contagio) oggi il sindaco firmerà l’ordinanza. Intanto l’unità di crisi ha assunto altre decisioni che sono già state avallate dalla Commissione europea (è già fissato un incontro a Bruxelles per lunedì prossimo). D’ora in avanti, e per tutto il periodo dell’emergenza, le galline non potranno varcare i confini dell’Emilia-Romagna. La macellazione dei capi dovrà avvenire preferibilmente lungo la via Emilia così come la gestione di personale e mezzi. Escluse da queste restrizioni le carni macellate e le uova già imballate.
La nota licenziata da viale Aldo Moro ribadisce, comunque, «l’assenza di qualunque rischio per l’uomo per il consumo di carni o uova».
Intanto ieri sono cominciate le operazioni per l’abbattimento delle 586.000 galline dello stabilimento di Mordano. L’eliminazione di tutti gli animali dovrebbe risolversi in una decina di giorni. «Nei prossimi giorni riusciremo a essere più precisi sulla tempistica dell’intervento», ha dichiarato Squintani.
Ieri, infine, con una nota ha parlato anche il gruppo Eurovo. «La valutazione dei danni subìti è ancora in corso e, comunque, si opererá per contenerne il più possibile gli effetti sull’occupazione e l’economia del territorio», ha fatto sapere il gruppo. Eurovo ha sottolineato che le «aziende hanno adottato tutte le procedure di bio-sicurezza atte a garantire la non diffusione del virus» e ribadito «che l’influenza aviaria non rappresenta un problema di sanità pubblica, per cui non è stato emanato nessun provvedimento di allerta alimentare».
Marco Madonia e Gianluca Rotondi – Corriere di Bologna – 23 agosto 2013