Slittano i provvedimento sul pubblico impiego. In Cdm è stato raggiunto «un accordo tecnico e politico sul contenuto» del pacchetto Pa e ora «l’approfondimento si è reso necessario per distribuire queste norme tra dl e ddl», spiega nella conferenza stampa al termine dell’incontro del Governo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi. Il Consiglio dei ministri è iniziato intorno alle nove e mezza a Palazzo Chigi per esaminare il seguente ordine del giorno: «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni» (presidenza, pubblica amministrazione e semplificazione). Il provvedimento è stato preparato dal ministro della Pa, Gianpiero D’Alia. Il Cdm è rinviato a lunedì pomeriggio alle 16.30.
Tra le misure che saranno inserite nei provvedimenti, anticipa il sottosegretario, «ci sono misure che riguardano un meccanismo importante di stretta sul fenomeno della cosiddetta flessibilità in entrata nelle pubbliche amministrazioni (contratti a termine e precariato) per contrastare il fenomeno del precariato da qui in poi e nello stesso tempo si affronterà con dei meccanismi che assicurino selettività il problema dell’enorme massa di precari che in questi numerosi anni si sono accumulati nelle pa anche in settori di servizi pubblici molto importanti quali la sanità e i servizi socio assistenziali».
Ma non solo. Ci saranno anche, spiega ancora Patroni Griffi, delle norme che riguardano «un’ulteriore riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica in particolare in materia di consulenza e di auto blu». Ci saranno «probabilmente una soluzione per l’annoso problema della tracciabilità dei rifiuti» ma anche «un forte incremento per i vigili del fuoco e per la prevenzione degli incendi».
I contenuti della bozza di Dl in entrata al Cdm (rassegna stampa)
Prima di partire con i concorsi riservati per i precari del pubblico impiego ci sarà un monitoraggio: lo farà la Funzione pubblica e servirà a verificare, preventivamente, quanti lavoratori hanno maturato, negli ultimi 5 anni, almeno 3 anni di servizio con contratto a tempo determinato (e che potranno quindi partecipare alle selezioni). Sempre Palazzo Vidoni dovrà avviare anche un censimento delle graduatorie vigenti (da rendere poi pubblico sul proprio sito internet istituzionale). Con queste due ultimissime novità, il governo ha deciso di far arrivare oggi sul tavolo del consiglio dei ministri il pacchetto “pubblico impiego”. In realtà, si tratta di due provvedimenti distinti.
Un disegno di legge, con norme meno urgenti, e un decreto legge che affronta invece i temi più delicati del lavoro pubblico, dai precari, all’attuazione delle disposizioni sulla spending review, ai tagli alle auto blu e alle consulenze.
Il piatto forte degli interventi sul pubblico impiego è contenuto nei 10 articoli della bozza del decreto legge. A partire dai concorsi riservati per i precari. Qui si prevede che fino al 31 dicembre 2015 le pubbliche amministrazioni possono bandire selezioni, per titoli ed esami, per assunzioni a tempo indeterminato riservate a coloro che hanno maturato, negli ultimi 5 anni, almeno 3 anni di servizio con contratto a tempo determinato alle dipendenze dell’amministrazione che emana il bando, con esclusione, in ogni caso, dei servizi prestati presso uffici di diretta collaborazione degli organi politici.
Nella bozza del Dl è poi prevista la proroga di due anni (dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2016) della possibilità di pensionamento con in requisiti pre riforma Monti-Fornero. Un mix di interventi che si completa con i nuovi termini per la gestione degli esuberi legati alla spending review. Arriva poi un nuovo taglio del 20%, rispetto alla spesa del 2012, per auto di servizio e consulenze, mentre è esteso a fine 2015 il blocco di nuovi acquisti o leasing di autovetture. Si prevede l’assunzione di mille vigili del fuoco e si introduce una norma che consente “affidamenti temporanei” di presidi per consentire un inizio regolare della scuola.
Norme su cui però già si registra tensione tra i partiti, con il Pdl che frena: «Il Cdm di oggi si limiterà ad avviare la discussione di queste misure», sottolinea il presidente dei deputati pidiellini, Renato Brunetta. «Su tematiche così importanti – spiega Brunetta – o c’è il consenso preventivo dell’intera coalizione su testi definiti, o è meglio rinviare». Di diverso avviso è il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), secondo cui invece «è un fatto estremamente positivo che il governo parli di Pa perché è essenziale risolvere il problema della stabilizzazione dei precari e dell’assunzione dei vincitori e idonei di concorso». Il disegno di legge, nella bozza che entrerà oggi in Cdm, contiene norme sulla razionalizzazione dell’amministrazione centrale e sugli incarichi interni per i dirigenti. Ci sono poi altre norme sulla protezione civile e sull’alienazione e rottamazione dei veicoli sequestrati per illecito amministrativo. Sistri più semplice e per i rifiuti pericolosi.
Il Sole 24 Ore – 23 agosto 2013
Concorsi riservati in arrivo per assumere i precari della pubblica amministrazione
Statali precari, concorsi riservati per le assunzioni. Decreto del governo: tagli alle auto blu mobilità in arrivo nelle società pubbliche. Il Consiglio dei ministri di oggi esaminerà un decreto legge e un disegno di legge in materia di pubblico impiego. Le misure prevedono, oltre alle norme sui precari, anche una stretta sulle auto blu e sulle consulenze. Infine, nelle società pubbliche sarà possibile spostare lavoratori anche senza il loro consenso. In attesa della impegnativa scadenza di fine mese sull’Imu, il Consiglio dei ministri di oggi esaminerà un decreto legge e un disegno di legge in materia di pubblico impiego. Del decreto fanno parte anche le norme che dovrebbero consentire la soluzione del problema di 50-60 mila lavoratori precari della pubblica amministrazione, a cui saranno destinati concorsi dedicati finalizzati alla stabilizzazione.
Ma nell’attuale contesto di turbolenza politica anche su queste misure non vi sono certezze: il capogruppo del Pdl Renato Brunetta ha fatto sapere che il provvedimento non potrà essere approvato, ma al massimo esaminato, perché non c’è stata condivisione politica sui testi definitivi.
La decisione finale quindi sarà probabilmente presa nel corso della riunione, durante la quale al di là delle tensioni di queste ore ci potrebbe essere anche uno scambio di idee sulla tassazione immobiliare.
GIRO DI VITE
L’intervento sulla pubblica amministrazione comprende innanzitutto un’ulteriore stretta sulle auto blu e sulle consulenze, temi affrontati già nella prima fase della spending review. Per le prime viene prorogato a tutto il 2015 il divieto di acquisto; sul fronte dell consulenze il taglio è di un altro 20 per cento, oltre a quelli già adottati. Tra le norme sulla gestione del personale pubblico ce ne sono alcune che allargano le maglie dei prepensionamenti: misure non di massa ma comunque significative.
In particolare i dipendenti pubblici saranno esentati dai requisiti più stingenti della riforma Fornero se entro il 2011 hanno conseguito un diritto alla pensione di qualsiasi tipo; inoltre per quegli ordinamenti che prevedono limiti di età specifici non si applicheranno le nuove soglie per la vecchiaia.
Viene poi chiarito che per i dipendenti in soprannumero che hanno i requisiti per l’uscita in basse alle regole precedenti alla riforma saranno in ogni caso scatta comunque la cessazione del rapporto di lavoro.
GLI ESUBERI
Altre novità importanti riguardano la mobilità. Ai dipendenti e dirigenti in eccedenza nella propria amministrazione sarà consentito fino a fine 2014 di andare a riempire i posti vacanti presso gli uffici giudiziari. Nell’ambito di società controllate direttamente o indirettamente dalla stessa amministrazione pubblica diventerà possibile spostare lavoratori anche senza il loro consenso. Le società che cedono i lavoratori possono accollarsi una parte degli oneri, in cambio di vantaggi fiscali. Per quanto riguarda i precari, la scelta è evitare nuove proroghe ma favorirne la stabilizzazione.
Per questo, nel rispetto degli esistenti vincoli finanziari, le amministrazioni potranno bandire concorsi per titoli ed esami riservato a quei lavoratori che negli ultimi cinque anni hanno lavorato per almeno tre a tempo determinato, anche part time.
Contemporaneamente vengono resi più stringenti i requisiti per evitare nuove assunzioni a tempo. Un caso particolare è quello dei Vigili del Fuoco per i quali vengono permesse mille nuove assunzioni. Infine, ma questa novità dovrebbe far parte del disgno di legge, è prevista la possibilità di reclutare ausiliari per la rilevazione degli incidenti stradali senza morti o lesioni personali, dopo un corso di formazione di sei mesi.
Auto blu e consulenze. Proroga al 2015 del divieto di acquisto
Prorogato fino a tutto il 2015 il divieto di acquisto di autovetture. Vengono inoltre previste sanzioni per le amministrazioni che non comunicano i dati finalizzati al censimento delle vetture da tempo in corso (in particolare un’ulteriore riduzione del 20 per cento della spesa di uso e manutenzione) e multe fino a cinquemila euro per i funzionari che non si adeguano alla stretta sulla spesa per questa voce.
Nuovo taglio alla spesa del 20 per cento
La spesa annuale per gli incarichi di consulenza (inclusi quelli interni alla Pa) non potrà superare l’80 per cento della somma stanziata nel 2012: di fatto è un altro taglio del 20 per cento dopo quelli già adottati in passato. Inoltre atti e contratti adottati in violazione di questa regola saranno nulli e potranno portare ad una sanzione pecuniaria fino a cinquemila euro per i funzionari responsabili.
Precari. Canale d’accesso dopo tre anni di contratti
Le amministrazioni potranno bandire nel rispetto dei vincoli finanziari concorsi per titoli ed esami, finalizzati all’assunzione a tempo indeterminato, riservati a coloro che negli ultimi cinque anni hanno lavorato per almeno tre con contratti a termine, esclusa però la permanenza in uffici di diretta collaborazione degli organi politici. Contemporaneamente la validità delle graduatorie vigenti è prorogata fino a fine 2015.
Pensionamenti. Per gli statali uscita anticipata più facile.
Per i dipendenti pubblici diventa un po’ più facile passare attraverso le maglie della riforma Fornero: si stabilisce che i nuovi requisiti per la vecchiaia non incideranno sui limiti di età stabiliti in alcuni ordinamenti. Inoltre chi aveva diritto a qualsiasi forma di pensione prima del 2012 sarà completamente esentato dai vincoli introdotti con la riforma previdenziale.
Istruzione. Presidi provvisori per far partire l’anno scolastico
Un articolo è dedicato del decreto è dedicato a misure per il regolare avvio dell’anno scolastico.In particolare si prevede che in caso di necessità, se il relativo concorso non è stato completato, l’incarico di dirigente scolastico possa essere affidato temporaneamente per il prossimo anno a candidati inseriti nella graduatoria degli orali o delle prove pre-selettive.
Mobilità. Chiarimenti sull’utilizzo
I dipendenti pubblici in soprannumero potranno optare per il lavoro negli uffici giudiziari dove spesso ci sono posti vacanti. Inoltre le amministrazioni potranno predisporre piani di ristrutturazione che prevedano il passaggio di dipendenti, anche senza il loro consenso, da una società partecipata ad un altra, con l’obiettivo di ottimizzare la distribuzione del personale.
Il decreto legge di modifica del lavoro pubblico chiarisce alcuni presupposti per la funzionalità dell’istituto della mobilità (che regola il «trasferimento» da un ente all’altro, non il licenziamento) e ne cancella il requisito di presupposto di legittimità per l’espletamento dei concorsi.
Consenso ai fini del trasferimento.
Il dlgs 150/2009 aveva modificato l’articolo 30, comma 1, del dlgs 165/2001, stabilendo che «il trasferimento è disposto previo parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale è o sarà assegnato sulla base della professionalità in possesso del dipendente in relazione al posto ricoperto o da ricoprire».La disposizione, nonostante fosse piuttosto chiara nel senso di richiedere il parere favorevole del dirigente dell’ente di provenienza (personale che «è assegnato»), come dell’ente di destinazione (personale che «sarà assegnato»), ha fatto ritenere minoritaria la dottrina, che però ha trascinato molti operatori, che fosse stato abolito il nulla osta da parte del dirigente dell’ente di provenienza.
Insomma, una lettura sommaria della disposizione, aveva sollevato il dubbio, per la verità risolto negativamente dal dipartimento della funzione pubblica col parere 10395/2013, che bastasse il solo consenso al trasferimento dell’ente presso il quale il dipendente si trasferisse.
Il legislatore, allo scopo di scongiurare qualsiasi applicazione distorta dell’istituto della mobilità, risolve il problema modificando il comma 1 del citato articolo 30, il quale ora dispone che il trasferimento è disposto previo parere favorevole «sia dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale è assegnato sia dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale sarà assegnato».Mobilità non più presupposto per i concorsi.
Sempre il dlgs 150/2009 aveva stabilito, nei commi 2 e 2-bis, dell’articolo 30 che le amministrazioni pubbliche avrebbero dovuto procedere obbligatoriamente alla mobilità volontaria, prima di svolgere i concorsi, a pena di illegittimità.Si era trattato di un irrigidimento illogico della disciplina del reclutamento nel lavoro pubblico.
La sola mobilità obbligatoria, prevista dall’articolo 34-bis del dlgs 165/2001, come strumento di tutela di dipendenti in disponibilità e, dunque, alle soglie del licenziamento, si giustifica come presupposto obbligatorio prima dell’indizione dei concorsi.
La mobilità volontaria, invece, altro non è se non un razionale strumento per distribuire meglio il personale, mediante trasferimenti tra enti.Il decreto legge prende atto dell’eccessivo carico burocratico dovuto alla mobilità volontaria come passo necessario per i concorsi.
Così, dal comma 2-bis dell’articolo 30 sparisce la previsione secondo la quale «le amministrazioni, prima di procedere all’espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità di cui al comma 1», che appunto obbliga alla mobilità prima dei concorsi.
Al posto di tale disposizione, si prevede, invece semplicemente che le amministrazioni intenzionate ad attivare le procedure di mobilità (tornate a essere una facoltà) per coprire posti vacanti in organico seguono gli ordini di priorità nelle assunzioni fissati dalla restante parte del comma 2.Distribuzione del personale.
Il fine di utilizzare la mobilità volontaria per distribuire meglio il personale tra amministrazioni non sarà, dunque, più perseguito con l’obbligatorietà dell’istituto, ma mediante un decreto del ministro della funzione pubblica.
Tale provvedimento avrà lo scopo di fissare misure per agevolare i processi di trasferimento dei dipendenti, per rafforzare gli organici delle amministrazioni in difficoltà.In particolare, da subito si prevede che fino al 31 dicembre 2014 i dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, di amministrazioni che dichiarino esuberi lavorativi, potranno chiedere la mobilità volontaria presso il ministero della giustizia, per essere impiegati nell’ambito del personale amministrativo operante presso gli uffici giudiziari.
Allo scopo, il ministero dovrà effettuare delle selezioni e accollarsi l’onere di assegni ad personam, riassorbibili, laddove il lavoratore trasferito disponga di un trattamento più favorevole, a parità di qualifica.
Il Sole 24 Ore, il Messaggero, ItaliaOggi – 23 agosto 2013