Alla fine di un incontro durato oltre tre ore a cui hanno partecipato il ministro Beatrice Lorenzin, le autorità sanitarie della Regione Emilia Romagna, interessata ai focolai di influenza aviaria, e delle regioni Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Lombardia, Umbria e Veneto, e le associazioni dei produttori avicoli, oltre ai tecnici della Salute, il Ministero esclude che, in seguito ai quattro focolai di aviaria scoperti in Emilia Romagna nelle ultime due settimane, possano esserci rischi di contaminazione per la popolazione. L’isolamento dei focolai e il cordone sanitario subito attivato con la distruzione delle uova e l’abbattimento degli animali negli allevamenti coinvolti, ha spiegato Romano Marabelli, capo dipartimento della sanità veterinaria, al termine della riunione, “ne garantisce l’esclusione”. Il comunicato del Ministero.
L’ultimo focolaio, il quarto, di influenza aviaria era stato rilevato ieri a Mordano, al confine tra il Bolognese e il Ravennate. Conseguente la decisione di abbattere i 150 mila capi. Anche in questo caso il virus è stato individuato grazie al Piano di controllo straordinario previsto dalla Regione e anche grazie alla collaborazione con la rete di imprese del settore.
In precedenza si era svolta a Bruxelles una riunione straordinaria del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (Scofcach) nel corso della quale le autorità italiane avevano descritto le misure adottate per controllare la malattia, ridurne l’impatto sul settore avicolo ed evitare possibili rischi per l’uomo.
Questa mattina al ministero della Salute si è svolto un vertice in cui oltre alla ministra Beatrice Lorenzin erano presenti anche i rappresentanti sanitari dell’ Emilia Romagna, interessata ai focolai di influenza aviaria, e del Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Lombardia, Umbria e Veneto, le Associazioni dei produttori avicoli, oltre ai tecnici della Salute.
“Al momento – spiega una nota ufficiale del ministero della Salute – gli allevamenti infetti rimangono quattro mentre continuano i controlli previsti per verificare tutte le situazioni a rischio. In considerazione della situazione epidemiologica, i rappresentanti delle Regioni presenti e i produttori hanno condiviso le misure di controllo finora adottate per far fronte alla malattia, in linea con quanto ratificato dalla Commissione europea lo scorso 26 agosto, e tenuto conto della necessità di assicurare la tutela e la messa in sicurezza del settore avicolo.
Dette misure consistono nella regolamentazione dei movimenti del pollame vivo e delle uova dalle zone a rischio, da riconsiderare in attesa della evoluzione della situazione epidemiologica”.
Il Ministero della Salute, con il Centro di referenza nazionale dell’IzsVe di Padova e la Regione Emilia Romagna, valuteranno di volta in volta la possibilità di derogare alle misure.
“Il ministro Lorenzin – si legge nella nota – si è impegnata ad attivare procedure rapide per quanto riguarda l’indennizzo dei danni diretti ai focolai concordando con i ministri degli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi e delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo interventi sulla Commissione europea per i danni subiti dagli allevamenti non colpiti dai focolai ma interessati dalle misure di restrizione”.
Presenta al vertice anche il rappresentante della Commissione Europea Alberto Laddomada il quale ha confermato la disponibilità a garantire una rapida applicazione delle misure comunitarie che prevedono una percentuale di indennizzi.
“Come già evidenziato dal Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) e dalla Commissione europea – conclude la nota del Ministero – il consumo di carne di pollame e di uova in commercio è sicuro e quindi non vi sono motivi ostativi al loro consumo. Si ricorda che una delle misure previste per l’estinzione dei focolai prevede la distruzione e i volatili presenti negli allevamenti colpiti e delle loro uova. Il ministero della salute ha espresso soddisfazione per la coesione manifestata dal settore avicolo e dalle Regioni per la piena condivisione sulle misure adottate”.
“Non ci sono rischi sanitari per la popolazione, né per il consumo di uova o carne”. Ha detto Romano Marabelli, capo dipartimento della sanità veterinaria e della sicurezza alimentare del ministero della Salute.
“L’isolamento dei focolai e il cordone sanitario subito attivato, con la distruzione delle uova e l’abbattimento degli animali negli allevamenti coinvolti – ha aggiunto Marabelli – garantisce l’esclusione della possibilità di una contaminazione”.
Dunque i tecnici di Lungotevere Ripa escludono che, in seguito ai focolai di aviaria scoperti possano esserci rischi di contaminazione per la popolazione. Resta alto il livello di attenzione e vengono confermate le misure decise e il proseguimento del monitoraggio oltre a tutti gli interventi per assicurare, come era stato già stabilito negli incontro degli scorsi giorni in Emilia Romagna, l’indennizzo agli allevatori.
La situazione epidemiologica e i provvedimenti adottati
29 agosto 2013