Le casse delle professioni sanitarie per la prima volta insieme, in occasione della Giornata nazionale della Previdenza hanno annunciato ufficialmente la volontà di collaborare e di potenziare le coperture sanitarie integrative, facilitare l’accesso al credito e studiare misure finalizzate alla long term care. Se prima gli enti di previdenza e assistenza tutelavano il professionista soprattutto a partire dal momento della pensione oppure in caso di disgrazie, oggi diventa sempre più necessario tutelare i professionisti anche nel corso della vita lavorativa. Per questo Enpam, Enpav e Onaosi, le casse delle professioni sanitaria, hanno stretto un patto, annunciando la volontà di collaborazione con l’obiettivo di tutelare i propri iscritti.
E non solo, nell’ambito della Giornata nazionale della Previdenza organizzata a Milano, hanno messo a confronto i modelli di assistenza attuati dai diversi enti, affermando l’esigenza di potenziare le coperture sanitarie integrative, di facilitare l’accesso al credito e di studiare misure finalizzate alla long term care.
“Dobbiamo passare dalle grandi sfortune alle grandi sfide – ha affermato il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti – infatti non possiamo dare per scontato che un iscritto possa costruirsi una pensione adeguata se non ci interessiamo al lavoro e alla qualità del percorso professionale, facendo attenzione a periodi in cui gli può capitare di interrompere l’attività o di guadagnare di meno. L’incontro di oggi ha il senso di sviluppare logiche di integrazione, di confronto e di supporto fra vari enti. È evidente che trovarsi compatti, uniti di fronte a certe fragilità ci rende tutti più forti.”
Ha posto l’accento sulla capacità degli enti dei professionisti di essere flessibili di fronte ai bisogni degli iscritti, Gianni Mancuso, presidente dell’Enpav (veterinari), che ha sottolineato la necessità di allargare la copertura assistenziale ad altri ambiti, come gli infortuni sul lavoro: “La A di assistenza deve estendersi sempre di più alla vita attiva”.
L’Onaosi, ente trasversale nato per tutelare gli orfani di medici, dentisti, veterinari e farmacisti, ha confermato la volontà di allargare il proprio campo d’azione ad altre fragilità. “Ci siamo incontrati con Enpam ed Enpav – ha spiegato Serafino Zucchelli, presidente della Fondazione Onaosi – e abbiamo deciso che vogliamo farlo insieme a loro”.
Casse, è tempo di unire le forze
Simona D’Alessio. Venti di cambiamento soffiano sugli enti pensionistici dei professionisti. E lo scenario dell’apertura della nuova stagione di dialogo e collaborazione fra le casse, costituitesi in base ai dlgs 509/1994 e 103/1996, è palazzo Mezzanotte, a Milano, dove si svolge fino a sabato 18 maggio la Giornata nazionale della previdenza (Gnp). Ecco su quali progetti, finalizzati soprattutto a rinvigorire il welfare, gli istituti pensionistici oggi (in diverse occasioni di confronto) si confronteranno domani. Nell’area sanitaria due enti, l’Enpam e l’Enpav ed una cassa di assistenza integrativa che sostiene gli orfani dei sanitari (Onaosi) fanno fronte comune, gettando le basi per una strategia di welfare a tutto tondo, ricco di prestazioni «ampie e qualificate», superiori a quelle messe a disposizione finora.
L’area sanitaria
Assicurazione sanitaria più «robusta» per coprire le diverse esigenze del professionista lungo l’intero arco della sua esistenza. E un ventaglio di vantaggiose misure, che vanno dalle borse di studio ai mutui (erogati da istituti bancari convenzionati), fino ad un reddito sostitutivo in caso di calamità naturali. Due enti, l’Enpam (medici) e l’Enpav (veterinari) ed una cassa di assistenza integrativa che sostiene gli orfani dei sanitari (Onaosi) fanno fronte comune, gettando le basi per una strategia di welfare a tutto tondo, ricco di prestazioni «ampie e qualificate», superiori a quelle messe a disposizione finora. I beneficiari? Una platea di 353 mila medici e odontoiatri attivi e 89 mila «camici bianchi» pensionati, 26 mila veterinari in esercizio e 6 mila in pensione, e altre 172 mila persone (156.504 medici e odontoiatri, 7.397 veterinari, 6.167 farmacisti e altri 1.831 iscritti).
Si tratta di una «visione integrata» di stato sociale, racconta a ItaliaOggi Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, anticipando così i contenuti della tavola rotonda di venerdì 17, nel corso della III edizione della Gnp, alla presenza di rappresentanti del mondo delle polizze e della Casagit (la cassa di assistenza integrativa dei giornalisti). Un’iniziativa scaturita da «un’esigenza evidente di fronte all’evoluzione delle dinamiche professionali e demografiche», sottolinea.
Esaminando i piani già erogati dalle singole casse ed evitando sovrapposizioni, si punta ad «accompagnare il lavoratore» tutelandolo «sia in vista della vecchiaia, sia nel corso della sua attività», nell’eventualità si verifichino ostacoli o eventi di varia natura (dall’inabilità temporanea alla maternità ecc). E poiché la «a» di assistenza degli enti, aggiunge il numero uno dell’Enpav Gianni Mancuso, «ha acquisito sempre maggiore importanza in questi ultimi anni», si vuole costruire un nuovo «ombrello», che testimoni, «il nostro senso della buona gestione e la tendenza alla razionalizzazione dei costi».
Le cifre impiegate fino ad oggi sono già cospicue: l’Enpam investe in misure di carattere assistenziale 1.150 milioni di euro, l’Enpav 35, mentre l’Onaosi spende per servizi offerti dalle proprie strutture 18,7 milioni di euro, ma è impegnata anche in finanziamenti diretti per 16,5 milioni. In prospettiva, tuttavia, si vogliono concretizzare programmi più corposi, «prendendo le soluzioni che si stanno dimostrando più valide» dei tre soggetti e fornendo un corpus di prestazioni «esteso». Il traguardo che appare di più rapida realizzazione è un modello organico di assicurazione sanitaria, «che potrebbe vedere la luce nel 2014».
L’area tecnica
Inarcassa (architetti e ingegneri), Eppi (periti industriali) e Cipag (geometri) puntano a una sinergia concreta su capitoli ben definiti. Le iniziative che i presidenti Paola Muratorio, Florio Bendinelli e Fausto Amadasi intendono portare avanti si riassumono in tre capitoli: daranno vita ad un osservatorio comune normativo per poter avere una condotta unitaria in caso di aggiornamenti del legislatore sulle misure di welfare e sulle professioni tecniche. In seconda battuta, metteranno a regime un pacchetto di prestazioni assistenziali per la platea di 265 mila iscritti, stipulando convenzioni a condizioni vantaggiose. Infine, con l’obiettivo di agevolare la partecipazione dei professionisti (soprattutto giovani) alle opportunità lavorative, stileranno un prontuario per armonizzare le regole, affinché i rappresentanti delle tre categorie sappiano qual è il quadro comune di riferimento nella gestione degli appalti pubblici.
Un percorso avviato lo scorso anno, quando si annunciò la messa in condivisione di una gamma di servizi: i prestiti d’onore per gli under35 e i mutui agevolati dell’istituto di architetti e ingegneri, l’ampio processo di informatizzazione della cassa dei geometri (che comprende, fra l’altro, il rilascio online del Durc, Documento unico di regolarità contributiva) e la scelta dell’ente dei periti industriali di indirizzare risorse nella cura del rapporto con gli iscritti, dedicando attenzione alla gestione del contenzioso. E il cantiere è (ancora) aperto.
La nuova generazione
Il lavoro da sostenere e valorizzare per «foraggiare» la previdenza. E consentire ai futuri pensionati di dedicarsi alla propria carriera, contando su una serie di valide soluzioni di protezione sociale. È l’impegno preso da cinque casse di nuova generazione: Enpapi (infermieri), Epap (attuari, chimici, dottori agronomi e forestali e geologi) Eppi (periti industriali), Enpab (biologi) ed Enpap (psicologi), che si confronteranno sulle modalità con cui agiscono per sviluppare la libera professione. Fra le misure più rilevanti, le prestazioni a sostegno del reddito, connesse alla diminuzione della capacità lavorativa (indennità di maternità, indennità di malattia, interventi per stato di bisogno, trattamenti pensionistici di invalidità e inabilità ecc.), i provvedimenti assistenziali per favorire l’accesso al credito, con un contributo su mutui e prestiti per l’avvio e l’esercizio dell’attività.
E, ancora, le agevolazioni contributive in favore dei giovani, ed il contatto diretto con le università che, riferisce Mario Schiavon, presidente di Enpapi, «portiamo avanti con continuità, perché così possiamo diffondere le diverse modalità di esercizio professionale, visto che l’inquadramento, nel mercato, è sempre meno di carattere subordinato». Per ciò che concerne l’aspetto puramente previdenziale, s’inserisce Florio Bendinelli, alla guida dell’Eppi, «siamo vincolati, mentre sul versante assistenziale, sanitario e non solo, abbiamo un maggiore spazio di manovra. Nell’attuale situazione di crisi del paese», conclude, «solidi interventi di sostegno all’iscritto diventano, ormai, quasi necessari».
Quotidiano sanità e ItaliaOggi – 17 maggio 2013