Le Organizzazioni Sindacali della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria tornano a chiedere l’inclusione dell’indennità di esclusività di rapporto all’interno della massa salariale sulla quale calcolare gli incrementi economici previsti per il rinnovo del Contratto di lavoro 2016-2018. Resta lo stato di agitazione della categoria che non esclude iniziative di mobilitazione e protesta. Il comunicato dell’Intersindacale
“Includere l’indennità di esclusività di rapporto all’interno della massa salariale sulla quale calcolare gli incrementi economici previsti per il rinnovo del Contratto di lavoro 2016-2018”. È questa la richiesta avanzata, in in maniera chiara e ferma, dalle organizzazioni Sindacali della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria, durante la riunione di oggi, all’Aran.
Le Organizzazioni Sindacali hanno espresso la loro insoddisfazione rispetto alla assenza, dopo 9 anni di blocco contrattuale ed al secondo round di trattativa, di certezza sulle risorse economiche disponibili, pur prendendo atto della disponibilità dichiarata dall’Aran di adoperarsi per una risposta positiva da parte del Ministero dell’Economia in sede di approvazione dell’atto di indirizzo integrativo. Auspicando, però, una esplicita presa di posizione in tal senso da parte del Comitato di Settore e delle Regioni.
La questione, ovviamente, non è solo economica, stante l’esiguità del finanziamento disponibile a fronte della perdita di potere di acquisto e di risorse accessorie subita in 9 anni di blocco, ma politica. Diventa inaccettabile e pregiudiziale rispetto alla chiusura del Ccnl un comportamento penalizzante verso i medici e i dirigenti sanitari del Ssn, condannati ad essere pagati sempre meno e trattati sempre peggio rispetto ad altre categorie.
Le Organizzazioni Sindacali si aspettano, comunque, visto l’impegno assunto oggi dall’Aran, una risposta risolutiva e affermativa al prossimo appuntamento. Questa resta la condizione per entrare nel vivo del confronto sulle tematiche contrattuali a partire da quelle di interesse generale.
Mantengono, comunque, lo stato di agitazione riservandosi iniziative di mobilitazione e protesta a fronte di decisioni discriminatorie e penalizzanti per le categorie professionali che rappresentano.
1 marzo 2018