Acn, tavola rotonda a Bardolino. «Superare le frammentazioni applicative e adeguarlo a peculiarità dei veterinari»
Le disparità nell’applicazione dell’Acn della specialistica ambulatoriale nelle diverse Regioni e la necessità di riorganizzare lo strumento contrattuale su esigenze e parametri peculiari per i veterinari sono stati al centro mercoledì, a Bardolino, della tavola rotonda Applicazione dell’ACN della specialistica ambulatoriale ai medici e ai veterinari: esperienze pratiche e nuove prospettive, organizzata da Sivemp, Smi e Anaao. Un momento di confronto sulle principali problematiche applicative nelle diverse Regioni del Nord Italia, (oltre al Veneto, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta), anche se non sono mancati i contributi di realtà più “lontane” come la Sardegna e il Lazio. A fare gli onori di casa il segretario regionale Sivemp, Roberto Poggiani, e il rappresentante per la convenzionata nel direttivo veneto, Francesco Canalia.
Poggiani e Canalia hanno ripercorso il lavoro del sindacato per arrivare alla recente approvazione dell’accordo regionale che ha recepito l’Acn nazionale in Veneto. Anni di impegno sul campo del Sivemp, dal 2007 ad oggi.
«I veterinari che fanno lo stesso lavoro nei servizi delle Asl devono avere tutti la stessa dignità – ha affermato Roberto Poggiani -. Per questo motivo il nostro sindacato non ha mai trascurato i convenzionati che sono una categoria più disagiata e debole rispetto ai dipendenti. In Veneto ci siamo attivati per aiutarli, fornendo la massima visibilità sul nostro sito regionale, la consulenza di un legale ad hoc, avvocato Donatella Cicco, intervenendo sull’Università di Padova e ottenendo l’istituzione di tre corsi specialistici, uno per area. Ora c’è la necessità di fare squadra per superare l’estrema frammentazione nell’applicazione dell’Accordo collettivo nazionale e di adeguare lo strumento contrattuale alle esigenze peculiari dei veterinari. Non solo, è indispensabile raggiungere un numero di iscritti che ci fornisca il quorum per essere rappresentativi in tutte le sedi. Siamo sulla buona strada. In Veneto oggi è aumentato il numero dei colleghi convenzionati che si riconoscono nel Sivemp».
Francesco Canalia ha aggiornato i presenti sul recepimento dell’accordo a livello veneto, dove si sta attendendo la formalizzazione delle graduatorie (le domande sono state inviate entro il 4 agosto) da parte dei comitati zonali.
Giorgio Cavallero, vice segretario nazionale Anaao, ha sottolineato l’urgenza di creare una forma unitaria che dia rappresentatività. E ha ricordato la manifestazione del 27 ottobre a Roma, giorno importante per la sanità pubblica e per il futuro lavorativo di medici e veterinari dipendenti e convenzionati.
Le difficoltà nell’applicazione di un contratto pensato per i medici e non per i veterinari, sono state evidenziate negli interventi di Ciro Passeggio, coordinatore Acn-Sivemp, e Marco Sarati, responsabile Sai-Smi Emilia-Romagna. Sugli stessi temi e con approfondimenti pratici sono intervenuti il segretario regionale Sivemp della Valle D’Aosta, Sergio Gal, e il responsabile per la convenzionata di quella Regione, Cristiano Dal Monte, con particolare riferimento al problema dell’utilizzo di veterinari “pescati” nelle graduatorie di altre Regioni, confinanti o meno.
Cristoforo Lopez, coordinatore nazionale precari e convenzionati Sivemp, ha focalizzato una serie di obiettivi: il raggiungimento di un numero di ore sufficienti a dare dignità economica, ruoli per i convenzionati all’interno del Ssn, un eventuale passaggio alla dirigenza dopo un certo numero di ore. «Non è un compito facile né di breve durata» ha premesso Lopez che ha riferito anche della situazione del Lazio, dove ancora l’accordo nazionale non è applicato.
«Siamo veterinari a tutto tondo, questo va fatto valere sempre. E dobbiamo difendere le nostre posizioni negli ambiti regionali» ha ribadito Gianni Lotta, veterinario della medicina specialistica convenzionata in Sardegna.
«Al tavoli nazionali e regionali per i veterinari dobbiamo parlare noi, perché noi siamo veterinari». Così Pierluigi Ugolini, referente per la specialistica ambulatoriale della segreteria nazionale Sivemp, ha chiuso il suo appassionato intervento in cui ha sottolineato la disomogeneità nell’applicazione dell’Acn tra le diverse realtà (e addirittura tra le diverse Asl), con una totale deregulation dei contratti usata come un sistema di grimaldelli. Da qui la necessità di “difendere i contratti per difendere il lavoro”. «L’applicazione dell’Acn alla veterinaria dovrà esprimere al massimo il nostro ruolo di dirigenti. E il Sivemp vuole essere la casa comune di tutti i veterinari che lavorano nel Ssn» ha aggiunto.
A Cosimo Trovato, delegato Smi per la specialistica ambulatoriale, il compito di illustrare l’accordo collettivo nazionale in tutte le pieghe contrattuali. Il suo è stato un intervento tecnico che ha stimolato molti dubbi e quesiti. Tanto che nel dibattito che è seguito sono intervenuti numerosi dei presenti con domande, esperienze e chiarimenti.
A cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 5 ottobre 2012 – riproduzione riservata