
Covid. In Veneto arriva il test “fai da te” e low cost. Zaia lo testa in diretta davanti ai giornalisti. Ma non è ancora validato dall’Iss
Il test, che restituisce l’esito in 2-3 minuti, è stato presentato e testato in prima persona in anteprima dal governatore veneto, che annuncia una sperimentazione in tempi rapidissimi per verificarne la effettiva validità scientifica. Al termine del percorso, qualora i risultati in parallelo con i tamponi molecolari ne dimostrassero l’efficacia, sarà avanzata richiesta di validazione alle competenti autorità scientifiche nazionali. “Quando lanciammo il test rapido antigenico fummo considerati dei visionari, e lo stesso potrà accadere con il fai-da-te”, ha detto Zaia. Il costo alla produzione del nuovo kit si aggira sui 3 euro circa l’uno.
“Dopo essere stato precursore in Italia del test rapido antigenico per l’individuazione del Covid-19 (ora largamente diffuso in tutta Italia), il Veneto lancia una nuova sfida: sperimentare, e accompagnare alla validazione dell’Istituto Superiore di Sanità, un nuovo, ‘rivoluzionario’, tampone, eseguibile in autosomministrazione, chiamato per semplicità ‘fai-da-te’”. Così la Regione Veneto annuncia, in una nota, la presentazione, in anteprima assoluta per l’Italia, del nuovo test di autodiagnosi bel corso del briefing sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 in Veneto, tenutosi presso la sede della Protezione civile regionale, dal Presidente della Regione Luca Zaia, affiancato dal dottor Roberto Rigoli, coordinatore delle 14 microbiologie venete e vicepresidente dei microbiologi italiani.
Su questo test di autodiagnosi il Veneto avvierà in tempi rapidissimi la sperimentazione per verificarne la effettiva validità scientifica. “Al termine del percorso – fa sapere la Regione -, qualora i risultati in parallelo con i tamponi molecolari ne dimostrassero l’efficacia, sarà quindi avanzata richiesta di validazione alle competenti autorità scientifiche nazionali”.
Il test, al quale lo stesso Zaia si è sottoposto in diretta, è stato illustrato da Roberto Rigoli, dopo che il Governatore ha ringraziato lui e tutto il suo tema “per la dedizione e l’impegno che ci hanno messo finora e che ci metteranno da qui in avanti”.
Il kit per l’esame è contenuto in una piccola busta, contenente le istruzioni per l’uso, un tamponcino, una provetta contenente il reagente e una saponetta (simile a quelle dei test per la gravidanza).
Una volta estratto il tamponcino dalla confezione, bisognerà inserirlo in entrambe le narici, non troppo in profondità, roteandolo per cinque volte a narice. Una volta compiuta questa operazione, il tampone andrà introdotto nella provetta contenente il reagente, che andrà chiusa dopo pochi secondi. Il contenuto della provetta dovrà quindi essere versato (solo 4 gocce) sulla saponetta che, in pochi secondi, darà l’esito.
Tutta l’operazione dura da 2 a 3 minuti.
Illustrando le modalità della sperimentazione che sta partendo, Rigoli ha tenuto a sottolineare che si tratta “di un grande lavoro di squadra, che non va assolutamente personalizzato. Il merito, se tutto andrà bene, sarà di tanti colleghi e dei loro team che stanno dando tutti sé stessi, ognuno alla guida del suo reparto”.
Non è quindi un caso il fatto che la sperimentazione viaggerà in parallelo tra più microbiologie del Veneto: Mestre, Vicenza, Padova, Santorso e Treviso.
In ognuna di queste sedi verranno effettuati 200 tamponi fai-da-te in doppio confronto con il tradizionale molecolare verificandone il tasso di corrispondenza dell’esito. Le categorie prescelte sono pazienti testati nei Pronto Soccorso e operatori del sistema sanitario.
Gli esiti verranno illustrati in una dettagliata relazione scientifica che sarà inviata all’Istituto Superiore di Sanità per la validazione.
“Il testing in Veneto durerà circa un mese – ha specificato Rigoli – poi, prima della diffusione nelle farmacie, bisognerà attendere la validazione nazionale”.