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Farmaci, la spesa sfonda il tetto: nel 2021 superato di 2,1 miliardi. La farmaceutica ospedaliera vola a 11,4 miliardi sforando il tetto che è stato alzato a 9,3 miliardi: metà dello sfondamento sarà a carico delle aziende

A fare le nuove stime sul trend della spesa per farmaci in base ai consumi attuali e alle stime di chiusura dell’anno è Iqvia – il provider globale di dati, analisi, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico – che prevede appunto che la spesa per acquisti diretti (la spesa ospedaliera) nel 2021 oltrepassi nuovamente il tetto programmato per legge. Il tetto di spesa per l’acquisto diretto di farmaci è stato fissato a 9,3 miliardi di euro, 1,3 miliardi in più rispetto al 2020. Questo è avvenuto come detto nell’ultima manovra di bilancio che ha aumentato il finanziamento complessivo della sanità e ha cambiato l’attribuzione delle percentuali di finanziamento dedicate agli acquisti diretti. Ogni anno infatti una quota del fondo sanitario nazionale (il 14,85% del totale) viene destinata all’acquisto dei medicinali. Questo tetto complessivo è suddiviso a sua volta in due tetti ed è stato appunto rimodulato. L’asticella massima per i farmaci ospedalieri è passata dal 6,69% al 7,65% (escluso lo 0,2% dedicato ai gas medicinali). E secondo i calcoli di Iqvia, il disavanzo della spesa per acquisti diretti per farmaci sarà di circa 2,13 miliardi di euro. Di questi la metà, cioè 1,06 miliardi, dovrà essere ripianata dalle aziende farmaceutiche.

Sono esclusi da questo computo i farmaci innovativi e innovativi oncologici che rientrano in due fondi separati da 500 milioni di euro ciascuno. La spesa per i farmaci innovativi oncologici nel 2021 si stima possa essere in linea con quanto stanziato dal fondo, con la possibilità che, anche se di poco, possa sfondare il finanziamento. La spesa per i prodotti innovativi non oncologici sarà intorno ai 220 milioni e quindi ampiamente dentro il finanziamento.

C’è infine il capitolo del la spesa convenzionata (la cosiddetta territoriale in farmacia con ricetta rossa), anche questo è un film già visto che nel 2021 continuerà a rimanere come è accaduto sempre negli ultimi anni all’interno del suo tetto – passato da 7,96% a 7% – con un avanzo stimato che è circa di 500 milioni

Per Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia «negli ultimi anni la pressante esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale ha portato all’attuazione di una serie di interventi che penalizzano l’industria farmaceutica in Italia. Infatti, le aziende devono ripianare, con il sistema del payback, la metà del disavanzo per farmaci del Ssn. La restante parte è pagata dalle singole Regioni in base al loro superamento del budget assegnato». «Nonostante l’aumento nel 2021 del tetto della spesa per acquisti diretti – prosegue ancora Liberatorev-, la spesa farmaceutica rimane sotto-finanziata. È importante che questo tema torni a essere una priorità della politica. Ciò sarà essenziale, a maggior ragione, dopo questa crisi sanitaria quando ci sarà un bisogno ulteriore di farmaci innovativi. È improprio fissare un tetto di spesa farmaceutica così basso quando si sa che verrà sfondato per oltre due miliardi di euro».

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