
Green pass: su scuola e trasporti decisione la settimana prossima. Salvini incontra Draghi: noi contrari all’obbligo vaccinale. Il Governo prende tempo per dare precedenza alla giustizia
Il Sole 24 Ore. Ieri l’incontro tra il premier Mario Draghi e il leader della Lega Matteo Salvini, definito «cordiale» come da prassi da entrambi gli staff, non è iniziato come di consueto con caffè e acqua: è andato subito al sodo. Per Salvini è il tema dei vaccini e della riaperture. Ha sottolineato a Draghi che la Francia riapre le scuole senza alcun obbligo di vaccinazione per studenti o insegnanti, nonostante un green pass molto severo. E ha ricordato al premier i dati dell’Inghilterra: dopo la riapertura del 19 luglio: i contagi si sono drasticamente ridotti.
«Noi siamo per la libertà e non per l’obbligo». Così, al termine dell’incontro, da Palazzo Chigi si è fatto sapere che a differenza delle attese le misure su scuola e trasporti per il contenimento del virus non andranno all’esame del Consiglio dei ministri di oggi. «Se ne parlerà la prossima settimana, dopo aver monitorato meglio la situazione dei vaccini e dei contagi».
In cambio, se così si può dire, Draghi ha ottenuto e ribadito il pieno sostegno alle riforme messe in campo, a partire da quella della giustizia targata Marta Cartabia e osteggiata dal M5s di Giuseppe Conte (si veda pagina 8). «La Lega è leale ed è irritata per i tentativi dei 5 Stelle di piantare bandierine identitarie rallentando i lavori» fa non a caso sapere Salvini al termine dell’incontro. Ma la soddisfazione e il sollievo del leader della Lega «perché sfuma l’ipotesi di una stretta per scuola, trasporti o posti di lavoro» è quantomeno prematura. Perché a Palazzo Chigi rimarcano che ancora nulla è escluso. Compresa l’ipotesi di obbligo vaccinale per gli insegnanti così come già esiste per medici e personale ospedaliero. Draghi si è dato un’altra settimana per prendere le sue decisioni. L’alta percentuale di insegnanti vaccinati (oltre l’80%) induce tuttavia alla cautela su questo fronte. Un intervento in tal senso provocherebbe molte proteste rischiando però di non essere risolutivo. «Si vedrà se esistono delle sacche locali di resistenza ai vaccini e in caso si interverrà a livello provinciale o regionale»: è una delle ipotesi. Ma il rinvio alla prossima settimana ha anche una motivazione tutta politica. A Palazzo Chigi si è deciso di puntare tutto sull’accordo sulla giustizia. È una delle riforme da approvare entro luglio, pre-condizione del Pnrr inviato a Bruxelles. Meglio, insomma, non accumulare troppi dossier divisivi per la maggioranza negli stessi giorni. Il rinvio delle misure per scuola e trasporto, dunque, è soltanto tattico. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha ormai definito il Piano Scuola da portare al Consiglio dei ministri e per il parere previsto alla Conferenza Stato Regioni. Nel testo sono recepite le indicazioni del Cts-comitato tecnico scientifico del dicastero della Salute per gli studenti: distanziamento di un metro, mascherine, più le misure per la ripresa delle lezioni in classe a settembre. Il documento era annunciato per oggi alla Conferenza ma in coerenza con il rinvio del provvedimento di governo potrebbe slittare. Osserva Mario Rusconi (Anp): «Si parla tanto di profilassi sanitaria nella scuola. Ma si dimentica la profilassi didattica, altrettanto urgente: in queste condizioni già critiche, cosa insegniamo ai nostri ragazzi nelle classi pollaio da 30 studenti?».
Di certo Draghi sulla scuola è stato già perentorio: massima protezione, massima diffusione delle vaccinazioni, ogni azione utile per garantire un avvio regolare con la riduzione al minimo di disagi e disfunzioni. La campagna vaccinale del generale Francesco Paolo Figliuolo va avanti e attende dalle Regioni le risposte e le misure intraprese proprio per assicurare i minori rischi possibili e una ripresa in sicurezza in classe. Ieri si è appreso che grazie a un’interlocuzione fra Draghi e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, l’Italia ha ottenuto la disponibilità di un ulteriore milione di vaccini Pfizer a partire dalla seconda settimana di agosto. L’auspicio è di completare in sicurezza la campagna vaccinale entro il 30 settembre. Intanto è via Via libera da parte dell’Aifa alla vaccinazione con Moderna per la fascia di età 12-17 anni.