Il Sivemp Veneto ha presentato un ricorso al Tar in cui chiede l’annullamento della delibera della Giunta regionale 975 del 18 giugno 2013, pubblicata sul Bur numero 57 del 9 luglio. Oggetto della delibera l’organizzazione delle aziende Ulss e ospedaliere, e cioè le linee guida per la predisposizione del nuovo atto aziendale, per l’organizzazione del Dipartimento di prevenzione e per l’organizzazione del Distretto socio sanitario. Il sindacato che rappresenta la quasi totalità dei veterinari pubblici del Veneto è arrivato alla decisione di impugnare il provvedimento regionale dopo aver tentato in tutte le sedi di ottenere, presentando precise e dettagliate osservazioni, quelle modifiche che lo avrebbero riportato nel rispetto della normativa vigente. Tutto questo inutilmente.
“La delibera 975, nelle sue previsioni – spiega il segretario regionale del Sivemp Veneto, Roberto Poggiani – svilisce il ruolo dei servizi veterinari all’interno delle Ulss, decapitandoli, privandoli di autonomia e intaccandone di conseguenza gravemente l’efficienza e l’operatività. Il provvedimento impugnato non solo incide pesantemente sulla sicurezza dei cittadini, mettendo a rischio i livelli della sicurezza alimentare e della sanità pubblica, ma anche sulle legittime aspettative di carriera dei veterinari dipendenti, escludendo l’accesso alle qualifiche superiori, con tutte le conseguenze gravi e irreparabili, anche sotto il profilo retributivo che tale arresto può determinare”.
Il ricorso evidenzia tra l’altro come la Giunta regionale abbia omesso di acquisire in via preventiva il parere degli organismi indicati dal Piano socio sanitario regionale, disattenda il decreto Balduzzi che dispone e chiarisce che le strutture veterinarie debbano essere autonome, tributarie di risorse economiche proprie e qualificate almeno come strutture complesse. La giunta regionale invece nelle linee guida in questione dispone che nell’Atto aziendale l’azienda sanitaria si doti di almeno una struttura complessa per i servizi veterinari prevedendo che le rimanenti (una? due?) divengano strutture semplici a valenza dipartimentale.
Mancano, peraltro, nelle linee guida regionali parametri oggettivi cui agganciare l’individuazione delle strutture complesse con la conseguenza di produrre scelte arbitrarie, variegate e difformi da parte di ogni azienda sanitaria veneta.
“La sottovalutazione dei servizi veterinari operata dalla giunta e la conseguente organizzazione a livello di Ulss – osserva Poggiani – si tradurrà inevitabilmente nello scadimento della qualità dei servizi ancor oggi a fatica mantenuto su livelli di eccellenza grazie all’abnegazione del personale veterinario”.
La partita che la veterinaria pubblica veneta oggi si trova davanti è decisiva. Per consentire agli iscritti, di fronte ad atti politici che potrebbero produrre ricadute gravissime, “di adottare anche forme di difesa straordinarie e diverse dallo sciopero”, il Sivemp Veneto ha deciso di lanciare, non appena definiti gli aspetti organizzativi, una sottoscrizione.
“Abbiamo ritenuto – conclude il segretario regionale del Sivemp Veneto – di manifestare concretamente il nostro totale dissenso alle scelte della Regione Veneto sostenendo finanziariamente, e chiedendo anche ai nostri iscritti di farlo, azioni legali mirate. Per difenderci da chi vuole impoverirci, da chi vuole rubarci il nostro futuro e la nostra professionalità. E soprattutto da chi sembra non curarsi minimamente della salute dei cittadini veneti”.
A cura del Sivemp Veneto – 26 ottobre 2013 – riproduzione riservata