Guida al decreto Balduzzi 2: le novità per alimenti, medicina veterinaria, farmaci, ospedali e fumo
Razionalizzazioni, uso oculato delle risorse e semplificazioni nel pacchetto farmaci del decreto Balduzzi, che tuttavia potrebbe approdare in Gazzetta con qualche ulteriore limatura – in particolare al capitolo dell’innovatività – e privo di qualsiasi norma sulle farmacie. Le novità per quanto riguarda gli alimenti. Operazione sushi sicuro, anche a casa. Se per la ristorazione c’è già l’obbligo di sottoporre il pesce crudo a una “cura” di freddo di 24 ore (a -20 gradi) contro il rischio parassiti, mancava fino ad ora una corretta informazione al consumatore sulle precauzioni da prendere nella cucina casalinga. Per rimediare, il decreto Balduzzi prevede per le pescherie l’obbligo di riportare le raccomandazioni per il consumo sicuro su cartelli in evidenza.
Le indicazioni saranno definite con decreto della Salute, ma dal ministero anticipano che si tratterà principalmente di suggerire il congelamento per almeno 96 ore nel normale freezer. Le sanzioni vanno da 600 a 3.500 euro.
Il capitolo “sicurezza alimentare” del decreto conferma, tra l’altro, la massima allerta sul consumo di latte crudo per abbattere il rischio di infezione da Escherichia coli (e non solo). Sulla materia sono in vigore due ordinanze della Salute, in scadenza a fine anno. L’obiettivo è quindi di fissare in via definitiva, con apposito Dm, le norme già in vigore. Quindi l’obbligo per l’operatore che immette sul mercato latte crudo o crema cruda è di riportare sulla confezione o in etichetta le indicazioni previste (scadenza non oltre i tre giorni e consumazione previa bollitura). Nel caso di cessione del prodotto non confezionato, l’allevatore dovrà apporre un cartello nel luogo in cui avviene la vendita diretta. Stessi obblighi se si utilizzano distributori automatici. Chi produce gelati da latte crudo deve pastorizzarlo prima o durante la lavorazione. Confermato anche il divieto di somministrare latte crudo nella ristorazione collettiva, comprese le mense scolastiche. Multe salate per chi trasgredisce: da 5mila a 50mila euro.
Medicina veterinaria
Per le emergenze in Regione arriva un commissario
In caso di emergenze veterinarie “eterne” le Regioni che non fanno abbastanza per sradicarle rischiano il commissariamento. Un esempio fra tutti è la peste suina in Sardegna, che crea non pochi problemi all’export e alla commercializzazione di animali in tutta Italia. Se in presenza di malattie infettive del bestiame che abbiano carattere di emergenza, anche di rilevanza internazionale, la Regione interessata non procede all’eradicazione prescritta dalla normativa Ue, il presidente del Consiglio, su proposta del ministero della Salute, diffida l’amministrazione ad adottare entro 15 giorni le misure necessarie. Se questo non accade, il Consiglio dei ministri nomina un commissario ad acta per la risoluzione dell’emergenza. Gli oneri per l’attività del commissario – specifica il decreto – sono a carico della Regione inadempiente.
Semplificazioni in arrivo, invece, per gli imprenditori agricoli. Allo stato attuale, quelli che avviano gli animali alla macellazione devono produrre una dichiarazione – controfirmata da un veterinario privato – che attesti eventuali trattamenti farmacologici e medicamentosi effettuati nei 90 giorni precedenti. Con le modifiche del decreto Balduzzi basta l’autocertificazione e viene meno l’obbligo di ratifica del veterinario. Fermi restando i controlli da parte delle autorità pubbliche e le sanzioni in caso di inadempienza.
I farmaci
Via dal prontuario farmaci più cari rispetto al mercato
La norma che fa più spettacolo è la revisione straordinaria del Prontuario terapeutico nazionale, che l’Agenzia italiana dei farmaci (Aifa) dovrebbe realizzare entro il 30 giugno 2013. Saranno eliminati dalla lista dei farmaci rimborsati dal Ssn quelli ritenuti poco utili, obsoleti o esosi rispetto all’offerta di mercato. E potranno essere comunque rimborsati anche farmaci che non hanno chiesto la concedibilità Ssn, ma che sono ritenuti di pari efficacia e particolarmente “convenienti” (50% in meno) rispetto a quelli già in uso.
Le Regioni, infine, saranno tenute a garantire immediatamente agli assistiti i farmaci giudicati innovativi dall’Aifa, indipendentemente dall’inserimento nei prontuari locali e nel frattempo potranno sperimentare meccanismi di riconfezionamento dei farmaci (dosaggi personalizzati) e modalità di distribuzione alternative in funzione antispreco.
Significativo anche il capitolo delle semplificazioni: si agevola la produzione dei farmaci per la sperimentazione clinica di Fase I e si concentra in capo all’Aifa tutta la competenza in materia; si disciplina la registrazione semplificata per i farmaci omeopatici in commercio, slittando alla fine del 2014 la scadenza per la chiusura delle istruttorie in corso e con l’occasione si annuncia anche l’aggiornamento di tutte le tariffe versate dalle aziende per le attività in tema di medicinali: aumenteranno del 10%.
Ospedali
Per drenare fondi vecchie strutture cedute ai privati
Vecchie strutture ospedaliere, magari con pochi posti letto e quindi “pericolose” per i pazienti, cedute come incentivo per rendere più conveniente l’investimento dei privati in edilizia sanitaria. È la strada che il decreto apre per attrarre capitali privati nei lavori di ristrutturazione e realizzazione di nuove strutture ospedaliere. E lo fa grazie alle regole sul partenariato pubblico-privato previste nel Codice dei contratti pubblici (Dlgs 163/2006).
Per la struttura da dismettere, e in questo caso ceduta come parte del corrispettivo dovuto dalle aziende sanitarie pubbliche, si potrà anche prevedere il cambio di destinazione d’uso (secondo le discipline regionali) per favorire il diverso utilizzo che interessa il partner privato. Uno strumento in più per prendere due piccioni con una fava: ristrutturare o realizzare ospedali efficienti (il programma di investimenti in edilizia sanitaria ha ancora nel cassetto circa 6 miliardi, ma è bloccato dalle manovre) e liberarsi delle strutture che, come molti dei circa 300 “piccoli ospedali” con meno di 90 posti letto scampati alla ghigliottina della spending review, sono considerate pericolose per la salute poiché la loro casistica è troppo bassa per garantire efficienza.
E c’è un altro vantaggio dallo sprint al partenariato pubblico privato: la stessa norma prevede la realizzazione di un meccanismo ad hoc per adeguare gli ospedali alle normative antincendio: se a queste strutture si dovesse applicare la disciplina generale, molte sarebbero fuori legge. E per gli interventi di adeguamento il decreto prevede l’utilizzo di fondi residui del programma di investimentio in ediilizia. Che potrebbero essere liberati grazie allo scambio con le strutture da dismettere.
Fumo
Multe pesanti per chi vende sigarette a minori
Linea dura per chi vende o somministra sigarette o altri prodotti di tabacco ai minorenni. Analogalmente ai provvedimenti di contrasto alla ludopatia, anche questa misura viene inserita nel novero delle disposizioni che consentono di soddisfare l’esigenza di uno specifico intervento su alcuni stili di vita, il cui mancato controllo genera patologie per una larga fascia di cittadini e incremento della spesa a carico del Servizio sanitario nazionale.
L’articolo 7 del Decreto Balduzzi, novellando l’articolo 25 del regio decreto 2316/1934 (Testo unico delle leggi sulla protezione e assistenza della maternità e infanzia), nonché l’articolo 20 della legge 556/1977 (relativo alla regolamentazione delle rivendite di generi di monopolio) stabilisce che «chiunque vende prodotti del tabacco ha l’obbligo di chiedere all’acquirente, all’atto dell’acquisto, l’esibizione di un documento d’identità, tranne nei casi in cui la maggiore dell’acquirente sia manifesta».
In caso di vendita di tabacco ai minori di 18 anni verrà applicata una sanzione amministrativa da 250 a 1.000 euro, che salirà rispettivamente a 500 e 2.000 euro per il rivenditore sia recidivo con l’aggiunta, in questo caso, di una sospensione per tre mesi anche della licenza all’esercizio dell’attività.
Sono previste, inoltre, misure per l’installazione di distributori automatici destinati alla vendita al pubblico di prodotti del tabacco, che dovranno essere dotati di un sistema automatico di rilevamento dell’età anagrafica dell’acquirente, con la precisazione che «sono considerati idonei i sistemi di lettura automatica dei documenti anagrafici rilasciati dalla pubblica amministrazione».
A cura del Sole 24 Ore – 10 settembre 2012