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L’ora d’aria dei cani (per legge). La proposta tedesca potrebbe essere approvata nel 2021: «Non sono peluche, almeno due uscite al giorno»

Il Corriere della Sera. Chi ha un cane lo sa: la passeggiata a «sei zampe» è un piacere senza paragoni. Tanto che la Germania sta pensando di regolarlo con una norma annunciata ieri dalla ministra dell’Agricoltura Julia Klöckner che, se approvata, dovrebbe entrare in vigore nel 2021.

Il provvedimento prevede che i padroni siano obbligati a portare fuori i loro animali almeno due volte al giorno e stando almeno un’ora a passeggiare. E ancora: non potranno stare soli in casa tutto il giorno ed essere legati a una catena o al guinzaglio per lunghi periodi, mentre agli allevatori sarà vietato prendersi cura di più di tre cucciolate. «I cani non sono peluche. Hanno i loro bisogni che vanno rispettati», ha sottolineato la ministra, chiarendo che in Germania molti dei 9,4 milioni di cani non ricevono gli stimoli necessari al loro benessere.

In Italia la legge obbliga i proprietari dei cani «solo» ad adottare delle precauzioni per evitare danni a cose e persone quando sono fuori (dalla museruola al sacchettino per la raccolta dei bisogni), ma non prevede che i nostri amici siano obbligati a uscire. «Trovo molto positivo che il governo tedesco si occupi della tematica, superando i limiti posti dalle norme comunitarie», chiarisce l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa). La proposta tedesca «ha il bene di esplicitare la nozione di benessere animale e di chiarire che ogni animale ha delle caratteristiche etologiche specifiche che vanno rispettate. Al di là della sua futura approvazione — aggiunge — sancisce un principio e rappresenta un progresso non solo normativo, ma soprattutto culturale. Non dimentichiamoci che anche non portare fuori i nostri animali, non permettere che abbiano un contatto quotidiano con la natura, come necessitano, è una forma di maltrattamento». L’intervento sui codici è importante, ma non basta. «Occorre — infatti — che anche la nostra Costituzione riconosca gli animali come “esseri senzienti”, sulla scorta dell’articolo 13 del Trattato di Lisbona», ricorda Brambilla, che sul tema ha già depositato una proposta di legge.

Brambilla (Leidaa)

La proposta tedesca chiarisce che ogni animale ha delle caratteristiche etologiche che vanno rispettate Rappresenta un progresso normativo e soprattutto culturale

Una cosa è certa: la proposta tedesca esprime in modo chiaro «il principio di responsabilità a carico di ciascun proprietario di animali, che — come esseri capaci di provare piacere e dolore — devono essere rispettati e tutelati», sottolinea l’avvocata Marianna Sala, esperta in diritto degli animali e già responsabile LAV Milano (autrice del libro «Gli animali domestici nel condominio dopo la riforma», edito da Maggioli).

La normativa italiana già tutela — a livello teorico — il benessere degli animali in generale (tanto da prevedere il reato di maltrattamento all’articolo 544 ter del Codice Penale) e, con particolare riferimento a quelli d’affezione, vuole «favorire la corretta convivenza tra uomo e animale» (art. 1, Legge 281/89). Tuttavia — conclude Sala — «a livello pratico, non ha mai esplicitato in cosa consista questa “corretta convivenza”. Accade così che molti animali vengano “costretti” a comportamenti che poco hanno a che fare con il loro status : si va dall’ipotesi più frequente di cani lasciati soli in appartamento tutta la giornata a quelli chiusi in box nelle ore diurne». Insomma, solo una chiara indicazione sulla loro corretta gestione «potrebbe impedire queste derive e costringere i padroni ad affrontare la realtà: i cani necessitano di cure, coerenti con la loro natura» .

Sala (avvocata)

Molti animali sono costretti a comportamenti che poco hanno a che fare con il loro status. I padroni devono affrontare la verità: i cani necessitano di cure, coerenti con la loro natura

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