Dieci gruppi di lavoro invece di otto, con due Regioni a coordinare ogni tavolo. La ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha accolto in pieno la controproposta delle Regioni sul piano di attività per il Patto per la salute. La Conferenza Stato-Regioni ha rinviato invece a settembre la decisione sulla tabella di marcia degli incontri. Il 9 è già fissato un primo incontro. E dopo la pausa estiva si terrà una Conferenza Stato-Regioni straordinaria “dedicata”. Si è chiuso così il secondo incontro ufficiale sul nuovo Patto per la Salute nella sede della Conferenza Stato Regioni. Un incontro che ha visto la partecipazione di Francesco Massicci dell’Economia.
Una presenza, questa dell’Economia, tutt’altro che scontata e senz’altro incoraggiante: un passo in più – nonostante l’impegno del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – per avere certezze sulla copertura dei 2 miliardi dei ticket senza in quali non si va avanti. Come ha infatti ricordato il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura: “Senza quelle risorse rischiamo, sul Patto della salute, una discussione inutile, un puro esercizio accademico”.
Si arricchisce di nuovi punti l’agenda dei lavori del nuovo Patto per la salute. Rispetto agli otto gruppi di lavoro proposti la scorsa settimana dal ministro Lorenzin, ci saranno due nuovi tavoli come suggerito dalle Regioni: uno sui rapporti con l’Universita e la ricerca sanitaria, un altro sull’integrazione con il socio-sanitario. Non solo, entrerà inoltre a far parte del confronto tra Stato e Regioni il tema della compartecipazione alla spesa e alcuni dei tavoli vedranno lavorare in tandem due Regioni.
Ecco i tavoli proposti dai governatori. Tra le novità assolute c’è l’ingresso tra i temi in agenda dei ticket e del sociosanitario.
1) fabbisogno Ssn e costi standard; aggiornamento Lea; revisione compartecipazione (coordinano Lombardia e Campania)
2) edilizia sanitaria; fondi strutturali e politiche di coesione; beni e servizi non sanitari (Puglia)
3) sistema di monitoraggio e verifica degli adempimenti regionali, organismi di monitoraggio e Stem; rivisitazione Piani di rientro; Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica; sistema informativo (Sicilia, Lombardia)
4) rete assistenza ospedaliera e accreditamento strutture private (Toscana, Calabria)
5) reti territoriali, integrazione territorio-ospedale, cure primarie, prevenzione (Emilia Romagna)
6) mobilità interregionale e transfrontaliera; tariffe (Umbria, Campania)
7) gestione sviluppo risorse umane, professioni sanitarie, formazione (Liguria)
8) sociale; integrazione con il sociosanitario; obiettivi di servizi (Piemonte)
9) assistenza farmaceutica e dispositivi medici (Toscana)
10) rapporti Ssn-Università, ricerca sanitaria (Lazio, Marche)
Tratto da Sole 24 Ore sanita e Quotidiano sanita – 2 agosto 2013